Il riscatto sociale attraverso il mondo della fotografia: scopriamo insieme tutto quel che c’è da sapere su questo evento speciale.
Ri-scatti è un progetto organizzato e ideato da Ri-scatti Onlus, un’associazione di volontari che opera dal 2014 col fine di organizzare iniziative ed eventi. Il tema è quello del riscatto sociale attraverso il mondo della fotografia. Negli anni passati si sono svolte già diverse edizioni di questo evento, ognuna di esse con protagonisti diversi. I protagonisti delle mostre sono soggetti che necessitano di un riscatto sociale a seguito di un vissuto segnato dal disagio, dal dolore o da problemi di varia natura.
I protagonisti della scorsa edizione sono stati i detenuti delle quattro carceri milanesi: Casa di Reclusione di Bollate, Casa di reclusione di Opera, Casa Circondariale di Cataldo e l’IMP di Beccaria. Mostra realizzata anche grazie al contributo prezioso del Politecnico di Milano, del Ministero della Giustizia e del Provveditorato Regionale Lombardia del Dipartimento penitenziario. I detenuti erano in possesso di macchine fotografiche da usare per catturare momenti di vita in reclusione. Anche gli agenti della polizia penitenziaria erano dotati di macchina fotografica per scattare foto della routine dei detenuti. Un racconto veritiero, forte, intenso ed esplicito. Durante la mostra chiunque poteva ammirare per immergersi nella quotidianità dal punto di vista di detenuti e agenti.
Ri-scatti, la mostra del 2023: “Chiamami col mio nome”
Quest’anno prende il via la nona edizione di Ri-scatti, edizione intitolata Chiamami col mio nome. Stavolta, i protagonisti della mostra sono circa 16 persone non-binary e transgender. L’esposizione ha lo scopo di narrare storie di vera vita, alcune gioiose, altre molto amare e segnate dal dolore del rifiuto. Sono più di trecento le foto destinate all’esposizione. Tantissime immagini che si propongono di mettere in luce, attraverso una narrazione fotografica, il duro percorso di transizione delle persone trans. Ne viene fuori il quadro della loro identità e, nello specifico, delle profonde difficoltà che si incontrano nel tentativo di ottenere l’approvazione da parte della società. Ciò che emerge è anche la difficoltà nel ricevere un amore incondizionato dalle loro famiglie, un amore che, spesso, tarda ad arrivare o non arriva affatto.
Il dolore è anche quello della difficile accettazione di se stessi, del percorso lungo e doloroso da compiere prima di amarsi. L’Italia, purtroppo, detiene un primato di cui vergognarsi: in Europa è la prima Nazione per la quantità di episodi legati alla transfobia. Soprusi, violenze e bullismo grave nei confronti dei transessuali sono all’ordine del giorno. Le ragioni sono culturali e sociali, ragioni radicate in un passato fatto di razzismo e odio nei confronti del ‘diverso’.
La mostra Ri-scatti del 2023 si propone, dunque, di sensibilizzare il più possibile su questa tematica tanto delicata. Gli autori degli scatti sono proprio queste 16 persone transgender e non-binary. Prima di effettuare gli scatti, hanno seguito un corso di formazione tenuto da fotografi professionisti. Hanno trovato il coraggio di parlare attraverso la macchina fotografica, raccontando insicurezze e fragilità, consapevoli che la diffusione delle informazioni e della conoscenza è l’arma migliore contro la transfobia. La mostra è partita il giorno 7 ottobre 2023, e terminerà il 5 novembre.