Un rider dell’azienda Deliveroo di nome Giuseppe Di Maggio è stato aggredito mentre stava effettuando una consegna a Milano in largo Cavalieri di Malta, zona Lorenteggio. Condizioni di lavoro assurde per 3,70 euro di guadagno
Negli ultimi anni, l’aumento della consegna di cibo a domicilio ha portato alla crescita esponenziale della popolazione dei rider, i fattorini che effettuano le operazioni di delivery. Tuttavia, ci sono state crescenti preoccupazioni riguardo alle loro condizioni di lavoro poiché molti di essi sono impiegati come lavoratori autonomi, il che significa che non godono degli stessi diritti dei lavoratori dipendenti.
Uno dei principali problemi riguarda la retribuzione dei rider. Molti di loro vengono pagati a consegna, il che significa che non hanno un salario fisso. Inoltre, molti datori di lavoro hanno implementato un sistema di bonus e penalità basato sul tempo che spinge i fattorini a lavorare velocemente e a rischiare la sicurezza sulla strada.
Un altro problema riguarda la mancanza di protezione sociale. Come lavoratori autonomi, i rider non godono degli stessi diritti dei lavoratori dipendenti, come ad esempio ferie pagate o le indennità di malattia. Questo li rende estremamente vulnerabili ad eventi imprevisti, come l’infortunio sul lavoro o l’insorgenza di malattie, che potrebbero impedire loro di lavorare per periodi prolungati.
Inoltre, molti rider lamentano la mancanza di protezione sulla strada. Poiché la loro attività consiste principalmente in viaggiare per le strade delle città, i rider sono esposti a rischi significativi per la loro sicurezza personale. Molti datori di lavoro non forniscono ai rider l’equipaggiamento di sicurezza necessario, come ad esempio caschi e giubbotti riflettenti. Inoltre, possono essere vittime di incidenti stradali o di aggressioni, il che rende la loro attività ancora più pericolosa.
proprio in questo contesto s’inserisce la storia di Giuseppe Di Maggio, fattorino dell’azienda Deliveroo. L’uomo ha lamentato di un episodio pericoloso avvenuto mentre stava svolgendo la sua professione. Aveva effettuato una consegna a Milano, in largo Cavalieri di Malta, zona Lorenteggio.
Dopo aver suonato al citofono del cliente, una donna gli ha risposto di effettuare la consegna all’ottavo piano. Di Maggio si è rifiutato poiché per contratto i rider sono obbligati a fare la consegna solo al piano terra o al limite a lasciarla nell’ascensore. Poco dopo, è sopraggiunto un secondo uomo che ha iniziato ad insultarlo, aggredirlo, picchiarlo e spintonarlo. Il rider ha lasciato la merce ed è fuggito via.
Il lavoratore non ha potuto sporgere denuncia. Ha contattato l’azienda per segnalare l’accaduto ma gli è stato risposto che, per motivi di privacy, non è possibile accedere alle informazioni sensibilo del cliente in questione. Per 3,70€ di guadagno, l’uomo ha subito un atto di violenza inaudito. Sulla questione è intervenuto Mario Grasso, sindacalista della Uiltucs che ha detto: “Ancora una volta i rider hanno bisogno di diritti e tutele. Chiediamo all’azienda un segnale forte per far sì che episodi del genere mettano la tutela del rider al primo posto”.