E’ stato parzialmente accolto il ricorso della Pallacanestro Varese. La Corte federbasket ha infatti ridotto la penalizzazione della squadra dai 16 punti iniziali a 11. La penalizzazione era stata data dal Tribunale federale lo scorso 13 aprile.
I punti di penalizzazione, che erano stati dati dal Tribunale federale lo scorso 13 aprile alla Pallacanestro Varese, sono stati ridotti grazie alla nuova sentenza emessa dalla Corte d’appello della Federbasket. Quest’ultima ha ridotto la penalizzazione nella classifica da 16 a 11 punti, accogliendo così solo in parte il ricorso avanzato dalla società Openjobmetis Varese.
Come disposto dalla Corte irroga, la squadra dovrà scontare la penalizzazione nella stagione sportiva in corso. Scopriamo il motivo per cui era stata condannata la Pallacanestro Varese, principale squadra di pallacanestro della città di Varese.
Le motivazioni di questa penalizzazione sono legate al caso Tepic. La vicenda riguarda infatti il lodo arbitrale che Milenko Tepic ha intentato nei confronti della sua ex squadra per via di un pagamento non effettuato che riguardava il secondo anno del suo contratto.
Nel 2019 l’ala serba aveva firmato un contratto di due anni con il Varese, ma dopo appena tre partite si era separata dal club. Quando il Varese aveva effettuato l’iscrizione al campionato, nei documenti depositati affermava che non erano in atto dei debiti con alcun tesserato.
Tuttavia, secondo il Tribunale federale, si trattava di una dichiarazione mendace, visto che Tepic aveva ottenuto la vittoria sull’arbitrato FIBA lo scorso novembre al Bat di Ginevra, per il mancato pagamento di alcune mensilità durante la stagione 2019/20.
Dunque, secondo il Tribunale Federale, c’era stata da parte del Varese una violazione delle regole FIP. Infatti, al campionato non possono essere società che hanno delle lodi in corso. Il Varese risultava avere in corso delle lodi, vista l’azione intentata dal Tepic.
La vittoria del Tepic dimostrava che il club del Varese aveva una situazione debitoria in corso, visto che era stato condannato lo scorso novembre a risarcire il giocatore di circa 95mila euro.
Per questo motivo la squadra del Varese è stata accusata di essere stata ammessa al campionato senza possedere i requisiti richiesti. Nello specifico, le accuse per la società sono state di frode e illecito sportivo. In pratica, la società è stata accusata di aver prodotto una falsa attestazione per ottenere l’iscrizione al campionato.
La scorsa estate il Varese aveva depositato un’autocertificazione in cui affermava di non avere situazioni debitorie con i propri tesserati, presenti o passati, attestazione smentita però dall’arbitrato. La condanna in primo grado da parte del Tribunale Federale per la Pallacanestro Varese era stata la penalizzazione di 16 punti.
La Pallacanestro Varese, in seguito alle accuse, ha fatto ricorso. La Corte d’appello della Federbasket ha accolto in parte il ricorso della società e ha restituito 5 punti al club lombardo, portando così la penalizzazione da 16 a 11.
Adesso la squadra è salita nella classifica a quota 21, piazzandosi davanti a Reggio Emilia, Trieste, Napoli e Verona. Mancano però solo due giornate alla fine della stagione regolare e la Corte ha stabilito che la squadra dovrà scontare la penalizzazione nella stagione in corso.