Con la riforma pensioni, queste tre categorie potrebbero lasciare il lavoro 3 anni prima di quanto richiesto dalla legge.
Un 2023 molto particolare per quanto riguarda la pensione e la riforma delle pensioni, al momento in studio da parte del Governo Meloni. La materia in questione ha moltissime novità sul tavolo, mentre altre sono in studio pensando di riformare completamente tutto il sistema. Si parla di Quota 103, che attualmente ha preso il posto della Quota 102 e poi ci sono delle proroghe per quanto riguarda Opzione Donna e L’Ape sociale.
Tutti gli incontri che sono avvenuti tra i sindacati e il governo hanno messo al momento le basi per la riforma futura, che non sarà a disposizione se non prima del 2024. Ci sono comunque già degli strumenti a disposizione che consentirebbero di lasciare prima il lavoro.
Riforma pensioni anticipate per queste categorie
Al momento, quando argomentato e di sicuro interesse non riguarda la classica pensione di vecchiaia con 42 anni di contributi + 10 mesi e 67 anni di età. Si tratta di due misure che saranno in vigore senza alcuna modifica dei requisiti sino al 2026. Questo vuol dire che anche nel 2023 sono a disposizione, così come nel 2024.
Una donna lavoratrice che ha deciso di non lasciare il lavoro avvalendosi ad Opzione Donna, seppur con tutti i requisiti richiesti maturati nel 2023, potrà andare in pensione anticipata nel 2024 a 60 anni di età e con 35 anni di contributi versati all’INPS. Il prossimo anno la lavoratrice in questione avrà un’età diversa e avrà anche maturato dei contributi maggiori. L’Opzione Donna è comunque a disposizione a prescindere dalla sua condizione.
Misure e strumenti per andare in pensione
Il ragionamento medesimo si fa se chi nel corso del 2023 avrà 41 anni di contributi versati, completando completamente i 62 anni di età. Un lavoratore potrà quindi chiedere la Quota 103 anche se questa potrebbe cessare a fine dicembre 2023.
Stesso discorso per tutti coloro che entro fine dicembre 2022 hanno compiuto 64 anni con 38 anni di contributi versati, con la vecchia Quota 102. Un sistema altamente complicato, anche se gli strumenti per uscire prima dal lavoro sono a disposizione per tutti.
Tutti i soggetti che hanno maturato il diritto alla pensione, con l’APE sociale non si cristallizzerà il diritto. Questo perché è richiesto un passaggio preventivo che ne certifica il diritto. Chi è interessato a questa proposta dovrà certificare la richiesta e sarà l’INPS a valutare se questa potrà essere valida o meno.
Questo vuol dire che tutti i lavoratori sono in grado di poter chiedere la pensione anticipata, nel momento in cui tutti i requisiti sono stati maturati e rispettati. È importante che gli interessati possano chiedere ad un esperto come fare e quali siano le condizioni loro favorevoli prima di fare la domanda.
La nuova riforma pensioni prevederà sicuramente degli strumenti a disposizione per i pensionati aventi diritto, per ora ci si può avvalere di quanto a disposizione.