Negli ultimi tempi stiamo assistendo a rincari un po’ in ogni settore. Anche quello alimentare è toccato dall’impennata dei prezzi. Gli italiani sono sempre più in difficoltà nell’effettuare la spesa mensile. Fra i tanti alimenti che hanno visto aumentare il proprio costo, spicca quello relativo a uno di essi in particolare. Ecco quale.
La tensione internazionale scaturita dopo l’invasione del truppe russe sul suolo ucraino a febbraio dello scorso anno ha scombussolato un po’ tutto il mondo. Oltre alle questioni politiche e, purtroppo, alle tante vittime innocenti, la situazione di tensione ha creato gravi disagi anche in riferimento ad altri aspetti.
Si sono avuti rincari dei prezzi un po’ in tutti gli ambiti, compreso quello alimentare. Anche nel nostro Paese si sono registrate ripercussioni, a causa della tensione internazionale. Qualsiasi bene di prima necessità ha visto aumentare esponenzialmente il suo costo rispetto agli anni scorsi. Una situazione che ha gettato nel panico diverse famiglie italiane.
I rincari sono dovuti ai maggiori costi di gestione, visto che qualsiasi aspetto della nostra quotidianità ha subito aumenti. Tutta la filiera alimentare, come conseguenza di ciò, ne ha risentito. Il consumatore, quindi, ha visto aumentare di gran lunga il costo di ogni alimento.
Ma quale alimento molto amato dagli italiani vedrà triplicare il suo costo d’ora in avanti? Che cosa è avvenuto? Ecco tutti i dettagli su questa situazione specifica.
L’esagerato rincaro per questo prodotto: ecco tutto quello che c’è da sapere
Nei prossimi mesi l’alimento oggetto della nostra analisi potrebbe essere meno presente sulle tavole degli italiani. Il motivo? L’incredibile e inaspettato aumento dei costi di gestione di tutta la filiera. La conseguenza ultima, quindi, sarà l’aumento del prezzo per il consumatore, come normalmente avviene in questi casi.
La “colpa” di questo maxi rincaro è da andare a ricercare nella scelta fatta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Partiamo subito col dire che gli alimenti che costeranno sensibilmente di più saranno le cozze. Questi molluschi sono molto amati dagli italiani e vengo usati per preparare tantissime gustose ricette a base di pesce. Ma che cosa sta accadendo?
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha deciso di triplicare il canone in riferimento a tutte le concessioni demaniali. Una scelta che sta creando stupore e rabbia in tutta la filiera ittica. Nelle casse statali, dunque, dovranno essere versate delle somme notevolmente superiori rispetto al previsto. L’aumento era stato già messo in conto, ma nessuno si sarebbe aspettato potesse essere di simile portata.
Aumento del canone: un grave danno per tutta la filiera ittica
I rincari avranno ripercussioni sui ristoranti, sugli stabilimenti balneari e su tantissime altre attività commerciali. Anche gli allevamenti di cozze vedranno triplicare il costo del canone per le concessioni demaniali. Una situazione che rischia di far rallentare un settore che ha sempre portato frutti notevoli ai suoi lavoratori.
Il prezzo del carburante aveva già fatto precipitare nel baratro tantissime aziende ittiche, alcune delle quali avevano scelto di chiudere i battenti temporaneamente. Questa ulteriore “mazzata” potrebbe peggiorare una situazione già difficile per i rincari relativi a ogni altro aspetto.
In pratica, tutti i canoni relativi alle concessioni demaniali marittime sono aumentati del 25%. Per fare luce su questa situazione ai limiti del sostenibile per tutta la filiera ittica, evidenziamo alcuni dati inequivocabili. Se prima le aziende che allevano cozze pagavano circa 4 mila e 300 euro per ogni milioni di metri quadrati, ora per la stessa area dovranno pagare un canone di circa 5 mila e 500 euro.
Riuscirà la categoria ittica a fronteggiare questo incredibile aumento? Con molta probabilità – come ovvio che sia – l’unica soluzione sarà quella di aumentare il prezzo delle cozze. Il consumatore, quindi, pagherà molto di più rispetto a prima per poter gustare queste prelibatezze.