Ripristinati i vitalizi ai senatori

Arriva il ripristino dei vitalizi ai senatori, il Senato ferma i tagli agli assegni a partire da una certa data. Questo vuol dire che tornano i privilegi, vediamo nel dettaglio a chi spettano!

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senato -imilanesi.nanopress.it

Il Senato conferma lo stop al taglio di alcuni vitalizi ai senatori. Alcuni potranno godere nuovamente dei privilegi che erano stati bloccati nel 2012, quando è passata la norma che stabiliva lo stop al calcolo retributivo, che veniva sostituito da quello contributivo. Il Movimento 5 stelle non ci sta, ma vediamo come stanno le cose!

Vitalizi ai senatori ripristinati

Una delibera emanata dal Senato mette fine allo stop per tagliare i vitalizi ai senatori che prima del 2012 hanno maturato il diritto all’assegno. Nel 2012 il sistema retributivo di cui godevano i senatori era passato a quello contributivo, allineandosi così alla riforma delle pensioni.

La delibera del Senato azzera quindi quella firmata nel 2018 dal M5s. Allora l’emendamento per tagliare i privilegi ai parlamentari fu voluto fortemente da Conte e dal suo partito e, nonostante l’opposizione della presidente Elisabetta Casellati, passò con l’approvazione del Senato.

L’emendamento stabiliva che i vitalizi venissero ricalcolati con il regime contributivo, compresi quelli antecedenti il 2012. Infatti, in quell’anno la riforma che stabiliva il passaggio a questo regime era entrata in vigore.

Successivamente il M5s continuò a lottare per evitare che venisse applicato il sistema retributivo agli assegni dei parlamentari goduti prima del 2012 e con il taglio effettuato del 50 per cento dal governo Conte 1 giunse a conclusione. Il risparmio è stato significativo per italiani, si parla infatti di 40 milioni di euro annuali risparmiati finora.

I voti che hanno fatto passare la delibera

A votare no per lo stop al taglio dei vitalizi ai parlamentari sono stati Fdl e Lega, mentre un membro del consiglio ex M5s ha votato per il sì. A risultare decisiva per lo stop ai tagli dei privilegi è stata la decisione del Pd di astenersi dal voto.

Il sì è arrivato anche dall’ex senatore di Forza Italia Luigi Vitali. Forte la condanna del M5S e in particolare da Giuseppe Conte per questo ritorno dei privilegi ai senatori. L’annullamento della delibera approvata dal Movimento 5 stelle nel 2018 ha fatto gridare allo scandalo, ma soprattutto emerge una totale indifferenza verso le condizioni delle famiglie italiane.

Come detto da Conte, quanto osannato dal governo Meloni riguardo le misure elargite agli italiani per affrontare il caro vita è solamente una facciata. E’ chiaro che pensano solo ai loro interessi e che quelli delle famiglie italiane non sono affatto una priorità.

L’ex premier ha anche aggiunto che gli italiani sono stati dimenticati e che i privilegi ripristinati ai parlamentari sono una ulteriore aggiunta a quelli che hanno già. Conte ha sottolineato come questa delibera ha riaffermato i favori ai senatori e messo da parte tutto quello che si dovrebbe fare per sostenere famiglie e imprese.

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Senato – Imilanesi.it

La risposta di Fdl a Conte

Su Facebook Giuseppe Conte ha affermato che a ripristinare i vitalizi ai senatori è stato il voto del Consiglio di Garanzia del Senato. Di questo consiglio 4 su 5 erano membri del centrodestra, mentre del M5S non c’era nessuno. Come dire che nessuno del suo partito ha potuto partecipare al voto.

A rispondere a quanto detto dall’ex premier Conte è Alberto Balboni, senatore di Fratelli d’Italia, e membro del Consiglio di Garanzia e presidente della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama. Baldoni afferma che Conte si sta sbagliando di grosso e che le votazioni non sono andate come lui ha detto.

Secondo Baldoni, Conte sa di aver detto una falsità, perché a far passare la delibera è stato il cosiddetto voto del campo largo. Il senatore ha anche detto di aver votato no al ripristino dei vitalizi, ma di non voler rivelare i voti dei suoi colleghi per correttezza nei loro confronti.

 

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