Mancava dal 5 giugno il 49enne Paolo Talloncini scomparso insieme al suo cane Charlie da un quartiere di Cinisello Balsamo
Dal quartiere Bellaria di Coinisello Balsamo a Milano, il 5 giugno scorso era scomparso Paolo Talloncini insieme al suo fedele amico il cagnolino Charlie. Paolo, di 46 anni, era uscito la mattina per recarsi sul posto di lavoro dove, però, non era mai arrivato. Paolo lavora presso una scuola come manutentore.
Il fatto preoccupante è che i famigliari avevano trovato in casa sia soldi che documenti insieme al cellulare. Dalle segnalazioni fatte da parte della famiglia non si era saputo quali vestiti indossasse il giorno della scomparsa. Attraverso l’Associazione Penelope avevano fatto sapere i dati relativi alla sua persona fisica: alto 1.75 metri, con una corporatura di, circa, 80 kg, occhi castani e rasato.
Si sottolineava il suo vizio più grande: le sigarette. E’, infatti, un grande fumatore. La famiglia si era subito rivolta ai carabinieri per denunciarne la scomparsa e all’Associazione Penelope che aveva diffuso tutti i dati necessari sul social attraverso un post. Insieme all’appello anche i numeri telefonici da poter chiamare nel caso qualcuno lo avesse visto.
E’ di sabato 10 giugno, la notizia del suo ritorno a casa. Sempre l’Associazione Penelope lo ha fatto sapere attraverso un post su un social ed ha aggiunto che è in buona salute. L’associazione è molto attiva nell’aiutare a ritrovare persone scomparse su tutto il territorio italiano. Nasce nel 2006 dopo un fatto di scomparsa.
Luciana Manelli e Francesco Bariffi, la cui figlia Chiara scomparve nel novembre del 2002. Il suo corpo venne poi ritrovato 3 anni dopo, l’11 settembre 2005 nelle acque del Lago di Como. I due genitori, insieme ad un gruppo di docenti della scuola in cui Bariffi era il preside, costituirono il comitato Penelope Lombardia.
Si aggiunsero in fretta tutti quei genitori accomunati dallo stesso dolore. Si tratta di un’associazione non a scopo di lucro che ha come obiettivo quello di aiutare a ritrovare le persone scomparse attraverso i post sui social in cui chiedono, a chi legge, di condividere. Perchè più persone sanno, più sono le possibilità di riuscire a ritrovare chi è scomparso.
L’impegno dei volontari è rivolto anche a sostenere varie iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica perchè le persone che, al momento, sono ancora scomparse, non vengano dimenticate. Favoriscono, inoltre, la creazione di proposte da portare, poi, all’attenzione delle Istituzioni presentandosi come un sostegno per quelle famiglie nel momento della scomparsa di un loro caro.
Prima che Penelope fosse fondata, i genitori non avevano quella rete di solidarietà che oggi, e da molti anni, l’associazione offre. Si tratta di un aiuto concreto, attraverso gli appelli. A volte anche solo di un supporto emotivo, perchè ascoltare un genitore disperato è molto importante.
Il periodo che intercorre tra il momento in cui scompare una persona cara ad un suo possibile ritrovamento è un momento infinito, una sorta di limbo in cui si vive senza vivere davvero. Alcune volte gli esiti, purtroppo, non sono positivi. Questa volta, però, non si può che essere contenti per il fatto che una persona scomparsa è tornata a casa.