Il governo ha preso una decisione per andare incontro ai contribuenti: lasciare maggior tempo a ciascuno di loro, per provare a saldare il debito con il fisco.
Di conseguenza il termine per il primo pagamento dei debiti con il fisco, è stato rinviato al 31 ottobre. Tra l’altro, chi necessita di ulteriori aiuti, può anche dividere ‘importo in ben 18 rate in modo tale da pagare senza disagi.
Il margine di tolleranza rimane sempre lo stesso, ovvero di 5 giorni. Qualora non si dovesse più avere la possibilità di aderire alla rottamazione agevolata, si potrà chiedere la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate, in modo tale da poter restituire i soldi con tranquillità.
Tutti coloro che vogliono avvalersi della definizione agevolata adesso possono farlo facendo semplicemente la domanda perché il governo ha disposto la rottamazione quater. Si tratta di una grandiosa novità volta a risolvere parecchie problematiche comuni. Il Consiglio dei Ministri si è riunito il 4 maggio: è stato stabilito che la scadenza per le domande debba essere prorogata al 30 giugno e quindi non più il 31 Aprile come prima.
Il pagamento delle somme può avvenire in due modi. O in un’unica soluzione entro il 31 ottobre e non più entro il 31 luglio oppure tramite la rateizzazione con importo diviso in 18 rate. La prima e la seconda sono di un importo pari al 10%, con scadenza al 31 ottobre 2023. La seconda il 30 novembre 2023.
Le altre scadenze sono fissate per il 28 febbraio, poi il 31 di maggio e il 31 luglio. Infine l’ultima scadenza è fissata per il 30 novembre. Si può pagare comunque entro 5 giorni dalla scadenza. Quindi chi ha il pagamento della prima rata oppure della rata unica fissato entro il 31 ottobre 2023, in realtà ha la possibilità di pagare anche fino al 6 novembre 2023 considerando il fatto che il 5 novembre viene di domenica. In questo caso, i pagamenti che avvengono in ritardo rimangono comunque in regola.
Nel caso in cui si andasse oltre i 5 giorni, però, cosa accadrebbe? Andrebbe a decadere la rottamazione agevolata, per cui i soldi già pagati rimarrebbero comunque soltanto un acconto dell’importo dovuto. Il contribuente sarebbe comunque costretto a pagare entro i termini la somma dovuta.
Invece nel caso in cui non sia possibile ottenere la rottamazione, il contribuente ha la possibilità di chiedere una rateizzazione del debito residuo. L’Agenzia delle Entrate, fa il possibile per andare incontro ai contribuenti, in mille modi. Impossibile non trovare una soluzione adeguata per risolvere i problemi fiscali.