Sabrina Dell’Agostino si è suicidata nel maggio dell’anno scorso. Il suo passato è intriso da violenza e abbandoni. L’allontanamento forzato dei suoi due figli è stata la goccia che ha causato il crollo totale
Ancora un caso di abbandono. Ancora un caso di violenza sulle donne finito in tragedia. Questa volta la protagonista è Sabrina Dell’Agostino, 46 anni, di Ardenno. Era madre di due bambini (un maschio e una femmina) avuti da un precedente rapporto. In tempi più vicini, invece, era incappata in una relazione tossica con un uomo geloso, aggressivo, che la minacciava con percosse e ricatti.
Spinta dall’esasperazione, in data 31 ottobre 2020, Sabrina Dell’Agostino aveva messo in atto un mal riuscito tentativo di suicidio, più un gesto per attirare l’attenzione e chiedere aiuto che un vero modo per togliersi la vita. La donna, infatti, aveva lasciato aperto il gas di proposito ma, allo stesso tempo, aveva aperto le finestre aperte, staccato la corrente e spinto fuori da casa per chiedere aiuto ai vicini.
Dopo questo evento senza vittime ma destabilizzante, i bambini sono stati sottoposti a un ricovero sociale (non legato a motivi di salute, bensì alla circostanza che nessuno poteva occuparsi di loro) e portati in una comunità protetta, così come spiegato dall’avvocato Valentina Baruffi di Sondrio.
La madre, invece, ha seguito con scrupolosità un percorso prescrittole con lo scopo di riavvicinarsi ai suoi figlioletti, la sua unica ragione di vita. L’avvocato Baruffi spiega, inoltre, che la situazione è stata resa più pesante dall’Ufficio Tutela Minori che aveva deciso di sottoporre i bambini a un affidamento etero-famigliare, cioè darli ad altre famiglie, probabilmente anche separandoli fra loro. Sarebbero stati consegnati a due nuclei familiari differenti. La madre cercava di mantenerli lavorando come sarta e facendo lavori di artigianato con il legno o praticando l’attività di dog-sitter.
Per Sabrina Dell’Agostino la situazione è divenuta psicologicamente insostenibile. La donna si è suicidata nel maggio 2022, impiccandosi nella cantina della sua casa.
Si ipotizza di essere di fronte a un caso di morte in conseguenza di un altro reato, quello di violenza perpetrato dall’ex compagno. I magistrati chiedono che quest’ultimo sia adesso processato per le ipotesi di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale risalente e stalking. Giuseppe Romualdi, avvocato difensore sostiene che le accuse non stiano in piedi: “Sono fiducioso sull’esito dell’udienza preliminare, anche se ovviamente non mi sbilancio su una previsione”, ha dichiarato.