Sala commenta l’annullamento delle registrazioni dei figli di coppie gay

Annullate le registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali, il sindaco Sala valuterà la possibilità di intervenire in giudizio.

sindaco Sala
Sindaco Sala-Imilanesi.it

In seguito alla richiesta del pm Rossana Guareschi del dipartimento guidato dall’aggiunto Letizia Mannella, della cancellazione delle registrazioni fatte presso il comune di Milano, il Tribunale milanese ha emanato un comunicato. In questo si legge la decisione presa.  Il Tribunale doveva decidere sull’impugnazione di 4 proposte delle Procura della Repubblica.

Nel mese di marzo di quest’anno la Prefettura, dopo che la corte Suprema aveva depositato il verdetto, aveva disposto una circolare. In base a questa si disponeva l’annullamento della registrazione dei figli di coppie omogenitoriali. Il primo cittadino milanese aveva, in seguito, affermato che avrebbe valutato la possibilità di intervenire nel giudizio davanti al Tribunale di Milano.

Gli annullamenti erano avvenuti nei primi giorni di gennaio di quest’anno, dopo la Sentenza della Cassazione a Sezioni Unite del 30 dicembre 2022, n. 38162. Da quel giorno non era più possibile trascrivere, in Italia, l’atto di nascita dei bambini nati all’estero da maternità surrogata o da inseminazione artificiale.

Posizione della Corte di Cassazione

Per il comune di Milano si trattava di una coppia di uomini che erano ricorsi all’utero in affitto in America e tre coppie di donne che erano ricorse alla fecondazione assistita in alcune nazioni europee dove è permesso.Il Tribunale, per la coppia di uomini, ha deciso tenendo conto della posizione della corte di Cassazione, annullando, così, la registrazione dell’atto di nascita del bimbo dove si parla anche del padre intenzionale e non biologico.

Per le tre coppie formate da donne, invece, hanno ritenuto inammissibile l’azione di annullamento. Questa potrà essere riproposta dal pubblico ministero per rimuovere il riconoscimento da parte della madre “intenzionale” in un giudizio contenzioso davanti al Tribunale. In questo caso dovrà essere nominato un curatore speciale che tuteli i diritti del bambino durante il processo.

Il primo cittadino milanese ha spiegato che, per le coppie omogenitoriali costituite solo da donne la sentenza di cassazione delle Sezioni Unite non ha riguardato la situazione attauale. Infatti, si tratterebbe di una libera interpretazione fatta da parte del Ministero dell’Interno che non trova, però, alcun riferimento nel testo.

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Quindi, il bimbo di due donne che utilizzano la fecondazione assistita per diventare mamme e che partoriscono, poi, all’estero, ha il diritto di vedere registrate le due mamme anche in Italia, Cass. n. 19599/2016 e n. 14878/2017. La discriminazione riguarda le donne che partoriscono in Italia dopo essere ricorse alla fecondazione assistita all’estero.

Per il ministero dell’Interno, è possibile, in questo caso, registrare solo la mamma biologica. Solo in un secondo momento la coppia può rivolgersi ad un Tribunale dei minori perché l’altra mamma possa chiedere di adottare il bambino. Sala ha concluso affermando che l’Amministrazione Comunale valuterà la possibilità di intervenire in giudizio.

Ricorso inammissibile

E i giudici per una delle coppie omogenitoriali formate da due donne hanno deciso che il ricorso della Procura milanese fosse inammissibile per la richiesta di annullamento. Il bimbo della coppia, concepito mediante la fecondazione in vitro, era nato in Spagna nel mese di novembre del 2022.

I giudici hanno anche aggiunto che annullare un riconoscimento non è un procedimento che può partire dalla Procura, ma solo da chi, in questo ambito, ha un interesse legittimo e riconosciuto, come un genitore o un parente. La Procura può solo ricorrere, invece e in teoria, su alcune decisioni che il Tribunale milanese ha preso sui quattro procedimenti presi in considerazione.

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