Il sindaco Sala, durante la riunione con i rappresentati di Inter e Milan, si è opposto fermamente al nuovo stadio vicino al Meazza.
Va avanti ormai da anni la questione stadio nuovo a Milano. Le due società di Serie A della città, il Milan e l’Inter, hanno avanzato nel tempo diverse proposte, che purtroppo non hanno portato a nulla.
I tifosi, distratti dalle vicende calcistiche delle due squadre e, soprattutto, dal derby di Champions League andato in scena mercoledì, e in trepida attesa del secondo round, hanno un po’ accantonato l’interesse verso questa vicenda.
Nella riunione tenutasi venerdì a Palazzo Marino, le società calcistiche Milan, Inter e il Comune di Milano hanno chiesto la verifica della sussistenza dei requisiti culturali per la seconda fascia dello stadio Meazza di Milano.
La verifica dovrebbe essere condotta entro la “scadenza” del 2025, che segna il 70° anniversario della struttura elicoidale.
All’incontro erano presenti il sindaco Beppe Sala, il sovrintendente di recente nomina Emanuela Carpani, e i rappresentanti dei due club.
Nell’anno 2025, 70 anni dopo la realizzazione del secondo anello, diventerà obbligatorio verificare l’interesse culturale della struttura.
Tuttavia, sia il Comune che le due società interessate desiderano accelerare tale iter al fine di verificare se sia possibile o meno procedere alla demolizione del Meazza e alla costruzione di un nuovo stadio più o meno a fianco.
Secondo una nota di Palazzo Marino, risulta che la richiesta di immediata autenticazione sia stata accolta. “L’obiettivo di tutte le parti coinvolte è quello di ricevere una risposta conclusiva nel prossimo futuro”, si legge nel comunicato.
Durante l’incontro, Sala ha manifestato l’opposizione dell’amministrazione all’idea di avere due stadi vicini e operativi, in quanto ritiene che ciò avrebbe un effetto negativo sul traffico, l’inquinamento acustico e la sicurezza, compromettendo così la qualità della vita delle famiglie che risiedono nella zona.