In questi giorni le opposizioni esultano per come sta andando la raccolta firme sulla proposta del salario minimo mentre Fratelli d’Italia sceglie di rilanciare il taglio del cuneo fiscale. Pedale sul quale la premier Giorgia Meloni preme ormai da diverso tempo.
Lino Ricchiuti, vice responsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia, ci tiene a sottolineare che prima di parlare di salario minimo bisogna intervenire su molte altre leve, tutte più importanti.
Il cuneo fiscale in Italia è il quinto più alto facendo un rapido confronto con i 38 Paesi dell’Ocse. L’intervento migliore al momento sarebbe agire sul cuneo, abbassandolo.
Aumentare la retribuzione è un’idea positiva, ma non basta
Secondo Ricchiuti, aumentare la retribuzione è possibile, ma soltanto fino ad un certo punto, dopodiché non si può fare molto altro. Le aziende stanno soffrendo tantissimo in questo periodo storico. Per questo motivo si è portati a pensare che con un eventuale innalzamento del costo del lavoro si andrebbero ad escludere le stesse dal mercato determinando allo stesso tempo ricadute sui livelli occupazionali importanti.
Salario minimo, secondo il capogruppo Fdl si tratta di una truffa, ecco perché
Introdurre il salario minimo per legge a 9 euro l’ora, tutto a carico del datore di lavoro potrebbe danneggiare soprattutto le piccole imprese artigianali. Le grandi aziende hanno contratti nazionali che vanno oltre questa cifra. I contratti da fame che sono stati firmati da poco, per esempio quelli della vigilanza privata, sono la rappresentazione chiara ed evidente del fallimento dei sindacati. Questi ultimi secondo Ricchiuti, stanno cercando di ripulire la loro coscienza cavalcando l’onda demagogica delle opposizioni.
Il vice responsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia, vorrebbe porre una domanda al Pd: “Non vi bastano un milione di cessazioni di partite iva nel decennio con voi al governo? Raddoppiamo? Il problema del lavoro povero c’è e va affrontato, ma senza causare ulteriori cessazioni di attività e proliferazione di lavoro nero».
Il capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti, denuncia una truffa bella e buona nel nuovo disegno di legge che prevede il salario minimo, perché si firma per il salario minimo, mentre nel decreto dell’opposizione si parla di entrata in vigore a partire 15 novembre del 2024. Ovviamente ci sono dei punti da chiarire e bisogna farlo prima possibile.