I vertici Mediaset rivelano finalmente quale sarà la tattica di quest’anno per far fronte alla concorrenza di Sanremo.
Ogni anno, la settimana di Sanremo significa non solo canzoni in gara, ospiti e outfit, ma anche concorrenza: le reti Mediaset, infatti, devono fare i conti con i grandi ascolti di Sanremo. E se per l’edizione 2023 Pier Silvio Berlusconi aveva annunciato un’audace e spietata controprogrammazione durante i giorni del Festival, quest’anno Amadeus potrebbe stare tranquillo, o quasi.
In molti ricorderanno la disfatta di C’è Posta per Te con la puntata andata in onda, l’anno scorso, durante la finale del Festival di Sanremo. Una mossa audace da parte dei vertici Mediaset, che in un quadro di controprogrammazione spinta aveva deciso di tentare la concorrenza con l’evento più seguito dell’anno. Salvo poi gestire i danni di una decisione tanto azzardata: il programma di Maria de Filippi, generalmente seguito da circa 5 milioni di italiani, fece solo il 12.34% di share, coinvolgendo non più di 2.652.000 telespettatori. Ma questa fu solo la punta dell’iceberg di una tattica che lasciò sgomenti anche gli addetti ai lavori nel quartier generale Mediaset: una cosa simile non accadeva ormai da 15 anni.
Quella volta, tuttavia, Pier Silvio aveva deciso di non piegarsi a Sanremo mandando in onda le classiche repliche di film, ma di rischiare il tutto e per tutto mantenendo intatto il palinsesto di Canale 5, Italia 1 e Rete4. E così, durante quella settimana molti programmi, come il Grande Fratello Vip e Le Iene, avevano rispettato il loro doppio appuntamento. Una decisione incoraggiata, come spiegato al tempo da un comunicato stampa, dall’andamento positivo dei proventi derivati dalla pubblicità durante i Mondiali. Mondiali in cui, lo ricordiamo, l’Italia non gareggiava, e forse proprio per questo motivo Mediaset non aveva subito un forte contraccolpo. Come ormai sappiamo, triste a dirsi, la decisione della rete privata non fu delle più virtuose, e Sanremo ottenne ancora una volta una vittoria schiacciante.
Lo scorso novembre, in occasione della presentazione del palinsesto 2024, Pier Silvio Berlusconi, forse con il ricordo della disfatta ancora vivo in mente, aveva annunciato un lieve cambiamento di rotta per quest’anno. Si torna quindi alla normalità, con una parziale resa a Sanremo, che quest’anno andrà in onda dal 6 al 10 febbraio con la conduzione di Amadeus.
Durante quella settimana, sebbene “non è il caso che la tv si spenga”, Mediaset non manderà in onda una vera e propria programmazione concorrente, ma manterrà alcuni dei suoi appuntamenti fissi e punterà tutto su film e soap. Una sfida non troppo accesa, con film – dei quali ancora non si conosce i titoli – in onda su Canale 5 martedì e mercoledì e durante la finale di Sanremo, sabato 10 febbraio. Un bel cambiamento, se si pensa alla guerriglia con C’è Posta per Te andata in onda l’anno scorso. Sempre sulla stessa rete, le giornate di giovedì 8 e venerdì 9 febbraio saranno dedicate a Terra Amara, la soap opera turca che sta riscuotendo non poco successo e potrebbe promettere ascolti dignitosi, almeno da parte dei fan affezionati.
Per quanto riguarda il Grande Fratello, a differenza dell’anno scorso Mediaset non manterrà il doppio appuntamento con il reality, che verrà trasmesso solo il 5 febbraio, il lunedì prima dell’inizio del Festival. I simboli di vera resa, comunque, sono le cancellazioni di Ciao Darwin e C’è Posta per Te, originariamente programmati per venerdì e sabato. I cambiamenti più grandi, in ogni caso, finiscono qui, perché Italia 1 manterrà l’appuntamento con Le Iene martedì 6 febbraio, e per il resto della settimana trasmetterà dei film. Programma intatto anche per Rete4, che proseguirà indisturbata negli appuntamenti settimanali con È sempre Cartabianca, Fuori dal Coro, Dritto e Rovescio e Quarto Grado, ripiegando su un film durante la finale di Sanremo, sabato 10 febbraio.
Del resto “Sanremo è Sanremo”, e quest’anno Pier Silvio ha deciso di accettare la superiorità della kermesse in termini di ascolti. Nel frattempo, Amadeus si prepara a partire, seppur con qualche intoppo.