Sciopero dei mezzi, tre linee metro chiuse

Continuano i malcontenti legati agli scioperi a Milano e oggi è la seconda giornata dopo quella di venerdì 27 gennaio.

Metro M1
Metro M1 – Imilanesi.it

La protesta è stata proclamata dai sindacati Usb lavoro privato a Al Cobas.

Sciopero dei mezzi a Milano

Come in alcune occasioni precedenti, anche oggi Milano sarà interessata dallo sciopero dei mezzi che coinvolgerà metropolitane, tram e autobus Atm, oltre a bus Stie e alcune tratte ferroviarie.

A proclamare le agitazioni sono i sindacati Usb e Al Cobas, tuttavia non c’è certezza su quali mezzi smetteranno di funzionare poiché non abbiamo notizie su chi abbia aderito, comunque sono assicurati disagi per i pendolari e per il traffico cittadino poiché molti per prevenire problemi sceglieranno sicuramente l’automobile.

Il sito del ministero delle Infrastrutture ha riportato la notizia dello sciopero, precisando che è stato proclamato a livello nazionale e durerà 24 ore portando nel capoluogo lombardo a un disservizio che però sarà limitato forse solo ad alcune fasce orarie.

La prima di queste va dalle 8.45 alle 15, durante la quale saranno chiuse tre linee della metropolitana, ovvero la M1, la M2 e la M3. La M4 e la M5 invece rimarranno aperte.

Metro chiusa
Metro chiusa – Imilanesi.it

Dalle 15 alle 18 c0è poi la seconda fascia oraria che durerà fino al termine del servizio e non abbiamo dati certi su chi aderirà ma per rimanere aggiornati è possibile consultare il sito del proprio Comune con le informazioni aggiornate.

L’agitazione comporterà conseguenze anche sul servizio della Funicolare Como-Brunate, gestita sempre da Atm, vediamo ora quali sono le motivazioni.

Le motivazioni

Oltre all’aumento dei salari che ultimamente domina la scena delle motivazioni degli scioperi dei mezzi, stavolta i sindacati hanno proclamato queste agitazioni per chiedere la cancellazione degli aumenti che hanno interessato le tariffe dell’energia e quindi il congelamento dei prezzi dei combustibili. Ancora, i lavoratori chiedono il blocco delle spese che l’Italia sta sostenendo per inviare armi all’Ucraina e che inevitabilmente si traducono in meno soldi a disposizione per investire nel settore dei trasporti.

Altre richieste sono quelle relative agli investimenti economici per i servizi pubblici essenziali, migliori contratti per i neo assunti, salari minimi di 10 euro l’ora e in generale, smettere di sprecare soldi pubblici in appalti verso aziende che offrono poca qualità.

Tema molto importante portato avanti dagli scioperanti è anche la richiesta di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, nonché aumentare la sicurezza dei lavoratori che sempre più spesso hanno paura di prestare servizio perché si moltiplicano le aggressioni verso di loro, a tal proposito si chiede una maggiore sorveglianza per evitare spiacevoli episodi.

 

 

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