Scoperto un maxi deposito del falso made in Italy: sequestro da 7 milioni di euro

Made in Italy falso: sequestro da 7 milioni di euro in un magazzino che quindi corrisponde al punto in cui si è verificata tale vicenda. In seguito al controllo sul posto, chi di dovuto ha provveduto a mettere in atto le dovute decisioni.

Guardia di finanza
Guardia di finanza-Imilanesi.it

Si tratta di un’operazione di sequestro molto consistente, se si considera che si tratta di un milione di prodotti trovati in un’area di magazzino di un comune milanese da parte della Guardia di Finanza. Sembra che un imprenditore dovrà rispondere del reato che ha commesso.

Made in Italy falso: il ritrovamento dei prodotti falsificati

Quello che le guardie si sono ritrovate a osservare era un Tricolore, ma sprovvisto di tutto il resto.

La Guardia di Finanza ha svolto un intervento che ha permesso il sequestro, nel corso dei giorni scorsi, di un quantitativo enorme di articoli falsi. Si tratta per la precisione di prodotti che mostravano sia dei segni che dei simboli caratteristici del Made in Italy. In realtà, invece, si trattava di articoli creati interamente in territorio cinese e successivamente importati dalla Cina.

I cosiddetti Baschi verdi derivanti dal gruppo di pronto impiego della città torinese hanno provveduto a condurre egregiamente l’operazione inerente tale rilevante scoperta.

Un’indagine di grande importanza che è iniziata nel momento in cui i finanzieri si sono accorti di determinati articoli posti sugli scaffali di alcuni esercizi commerciali.

L’indagine che ha portato a ottimi risultati

Per l’esattezza si trattava di prodotti utili da utilizzare in ambiente casalingo e pubblicizzati come fossero dei reali prodotti realizzati in territorio italiano.

Made in Italy
Made in Italy-Imilanesi.it

Difatti sulle confezioni era riportata perfino la bandiera italiana per rendere ancora più credibile la contraffazione.

Per merito dei controlli svolti, le guardie hanno appurato che in pratica si trattava di articoli che erano stati realizzati in Asia. A questo punto grazie alle indagini attuate a riguardo, si è giunti a trovare il luogo posizionato in un comune del Milanese, che si utilizzava come punto d’arrivo per quanto concerne la merce che giungeva man mano dall’estero.

Un deposito usato appunto a tale scopo illecito, dove si è trovata un’enorme quantità di oggetti di genere casalingo.

In questo caso specifico si fa riferimento a prodotti come per esempio bilance, specchiere, orologi sia da tavolo che da appendere alla parete, scarpiere e altri oggetti d’arredamento come lumi di tipo ornamentale.

Tutti pronti per essere venduti, usufruendo dell’immagine della bandiera italiana così da far credere che si trattasse di oggetti prodotti in territorio italiano e quindi originali.

Come si organizzava il trasferimento dei prodotti falsi e la soluzione del caso

La Gdf dal canto suo ha dichiarato ufficialmente che la merce in questione veniva importata direttamente dall’estremo oriente. Gli oggetti si presentavano in dogana all’interno di un genere di imballo primario, ossia sprovvisto di informazioni che potessero ricondurli a un’origine tipicamente italiana.

Difatti i simboli falsi erano posizionati internamente, così da non renderli visibili.

Fortunatamente le forze dell’ordine hanno fatto in tempo a fermare questo traffico di prodotti falsi, visto che avrebbe fatto guadagnare in maniera assolutamente illegale una cifra corrispondente a 7 milioni di euro, se immessa nel settore commerciale.

Forze dell'ordine
Forze dell’ordine-Imilanesi.it

Gli elementi raccolti hanno pertanto indotto a ritenere che ci si trovasse dinanzi a una vera e propria frode commerciale. Ecco perché la Gdf ha provveduto a ricostruire tutta la filiera di tipo distributivo, tramite un esame di tipo analitico dei vari flussi di approvvigionamento.

Ma chi si trova dietro all’intera organizzazione illecita? Un imprenditore italiano che si nascondeva alle spalle del traffico di articoli contraffatti. Quindi costui dovrà rispondere di reati riguardanti la frode in ambito commerciale, oltre della vendita di articoli di genere industriale con segni menzogneri.

In tal modo avrebbe contribuito ampiamente a ingannare gli eventuali clienti, i quali avrebbero acquistato gli oggetti in questione ritenendoli dei prodotti assolutamente Made in Italy.

Ferma restando, ovviamente, la presunzione di innocenza che resterà almeno fino a un dovuto e compiuto accertamento delle sue responsabilità.

Dunque la Procura della Repubblica del capoluogo piemontese si è attivata prontamente per bloccare questo traffico, coordinando i Baschi verdi. L’intervento da parte della Gdf fa parte delle attività svolte per contrastare le filiere illegali del falso Made in Italy. Puntando così alla protezione delle produzioni nazionali, che si vanno a contraddistinguere per la loro elevata qualità.

Un altro successo ottenuto in questo settore

Lo stesso successo si è avuto circa un anno fa, quando si è verificato un altro sequestro e sempre di 7 milioni di euro. Anche in quel caso calze e cappelli erano venduti con le varie etichette di Made in Italy proprio per attirare più persone.

La Guardia di Finanza di allora ha agito e ha provveduto a sequestrare, in quel caso ben 300 mila euro di articoli denunciando così i responsabili. L’operazione è stata condotta sempre da Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego Torino in seguito ai primi sospetti  nati proprio nel veder esposti accessori esposti che destavano un certo sospetto.

Nonostante ci fossero bandiere tricolori e altri simboli, è stato appurato che la merce venisse da fuori, Ecco che in seguito a diverse indagini si è potuti risalire ad un magazzino in cui erano conservati tali accessori. Di conseguenza è avvenuto il sequestro di questi articoli per impedire che si verificasse una frode che poteva superare, anche in questo caso, ben 7 milioni di euro.

L’operazione si è conclusa poi con la denuncia di 8 imprenditori per reato di frode.

 

 

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