In aumento i reati informatici, scoperto un server del canton Ticino che trasmetteva abusivamente Sky e Dazn
Dalle statistiche risultano in aumento i reati di natura informatica, anche nella zona del Canton Ticino. Le autorità che si occupano delle indagini nell’area cantonale fanno parte della sezione analisi tracce informatiche, Nel 2021 la SATI, ha indagato su 36 casi, con più di settanta perquisizioni.
Hanno scoperto oltre duecento e-mail truffaldine che erano tate segnalate da privati o da autorità.Più di quaranta analisi sui crimini effettuati nel mondo della rete ed una trentina di collaborazioni giudiziarie. Mentre l’anno scorso sono stati 31 i casi aperti ed oltre cento i controlli sul posto.
Anche qui le indagini forensi, mirate alla raccolta di prove, hanno superato i mille casi, collaborando in svariate inchieste. Sempre alto il numero delle denunce riguardanti la posta elettronica. Dalle risultanze è evidente che quelle più diffuse, ora, sono le truffe denominate Business Email Compromise, BEC.
A queste si aggiungono i programmi informatici detti ransomware, che sono dannosi perchè possono infettare con virus i dispositivi quali tablet, pc, smartphone o smart tv. In questo modo bloccano l’accesso a tutti, od alcuni ,contenuti, dalle fotografie ai video o files. In seguito gli autori chiedono al malcapitato utente, un riscatto, in inglese ransom, per liberare i dati sequestrati.
Gli introiti di questo genere di crimini in Ticino, supera il milione di franchi. Si aggiunge anche il settore delle cripto valute, delle monete digitali create con codici, che sono al di fuori dei sistemi bancari e dei governo. Le autorità competenti alla ricerca di questo genere di criminalità informatica, trovano supporto tra di loro, al di fuori dei confini nazionali.
In questo modo possono svolgere le loro attività di controllo su estese banche dati e sulla rete. Le indagini svolte trovano delle grosse difficoltà perché gli attori dei crimini sono ben nascosti, come fossero virtuali. Spesso essi operano da paesi esteri ed usano conoscenze informatiche particolari per rendersi e rimanere anonimi.
Ecco perché l’unione delle operazioni giudiziarie è molto importante. La SATI ha collaborato in 13 casi, anche con l’Italia, e sono giunti ad effettuare sequestri di server quali quelli necessari ad emettere i segnali IPTV. Tra questi anche alcuni di distribuzione illegale delle emittenti Sky e Dazn.
Gli hacker dal cappello nero, o black hat, sono molto scaltri ed usano benissimo programmi o software per operazioni illegali. Attraverso le caselle di posta elettronica diffondono comunicazioni fraudolente per richiedere denaro, sia ad aziende che a privati. Il mondo dei programmi virtuali è praticamente inespugnabile se non fosse che vi è il fattore umano che, secondo gli investigatori è l’anello debole.
Il consiglio che danno tutte le polizie in questo ambito è preventivo. Gli utenti devono diffidare delle email con un mittente sconosciuto. Non effettuare pagamenti richiesti da questi e non aprire link o allegati. Attenzione all’uso falso di nomi di aziende conosciute. Guardare sempre anche l’indirizzo del mittente che deve essere ufficiale oppure contattare direttamente la società interessata per avere conferma.
Inoltre, aggiungono gli investigatori, meglio per noi usare password complesse e cambiarle con la giusta frequenza utilizzando svariate combinazioni. Aggiungiamo anche l’autenticazione a più fattori. Infine è importante mantenere costantemente aggiornato il sistema e gli antivirus. Effettuare delle copie di backup ed eventualmente investire nel settore della sicurezza in tutto il settore informatico.