Sono già 6 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade di Milano in questi primi quattro mesi, le associazioni chiedono un intervento urgente del comune
Troppi i ciclisti morti a Milano, le associazioni chiedono un intervento urgente al comune. In soli quattro mesi 6 tragiche morti di ciclisti, e tutte avvenute nella stessa modalità, sono quattro in soli sei mesi. Silvia Salvarani il 2 novembre dell’anno scorso, Veronica Francesca D’Inca il 1 febbraio, Cristina Scozia il 20 aprile e Li Tianjiao ieri, 8 maggio.
L’ultima vittima era un giovane uomo di 35 anni. Li Tianjiao, di origine cinese, è stato investito da un camion in via Comasina. Il conducente del mezzo ha raccontato di trovarsi al semaforo presso l’incrocio. Aveva azionato la freccia per svoltare e non si è accorto della presenza del ciclista accanto al lato del camion.
Ancora scioccato prosegue dicendo più volte che non lo aveva proprio visto. Con il segnale verde è ripartito e ancora non si è accorto di nulla, fino a che poco dopo si è fermato per dei rumori strani. Pensava di avere bucato una ruota, e ha trovato il povero ciclista trascinato insieme alla sua bicicletta dal camion.
Ancora incredulo, il camionista, coetaneo della vittima, ripete che non doveva succedere. Dal consueto test alcolimetrico non risulta traccia di alcool nel sangue. Tianjiao è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Un’altra vittima del così detto angolo cieco.
Anche per Cristina Scozia, di 39 anni, la dinamica è la stessa. Nella mattinata di giovedì 20 aprile si trovava presso l’incrocio tra via Sforza e corso di Porta Vittoria. Lei doveva proseguire dritta, mentre una betoniera ha svoltato a destra. Anche in questo caso è stata investita dal conducente che non aveva visibilità. Cristina era madre di una bimba di 6 anni.
In febbraio la tragedia è toccata sempre ad una donna, Veronica Francesca D’Incà, di 38 anni. Lei si trovava all’angolo tra Loreto e viale Brianza. Anche qui un mezzo pesante ha svoltato a destra travolgendo la vittima che stava andando sulla sua bici. I sanitari hanno subito accertato che per lei un c’era nolla da fare.
Nel mese di novembre Silvia Salvarani, un’insegnante di yoga, di 66 anni, stava pedalando lungo i bastioni di Porta Nuova. Anche per lei una botoniera, che l’ha agganciata e trascinata. Trasportata d’urgenza all’ospedale ha subito vari interventi resistendo per due settimane, ma alla fine purtroppo anche per lei non c’è stato nulla da fare.
Molte le richieste alla giunta comunale per affrontare la situazione e porre rimedio. Qualche giorno fa gli assessori hanno approvato un Odg, ordine del giorno, con il quale vietano l’ingresso, durante il giorno, ai mezzi pesanti nella città. Ad eccezione di quelli che sono dotati degli appositi sensori per segnalare la presenza di ostacoli nell’angolo cieco.
Per ora non c’è stato davvero alcun cambiamento. Il traffico cittadino è lo stesso ed i mezzi anche. In altre realtà, come Londra per esempio, i camion che percorrono le strade cittadine hanno l’obbligo di sensori. Questa disposizione vige già da tre anni. I cittadini dunque si chiedono perché a Milano non sia obbligatoria la stessa misura sui mezzi pesanti.
Le associazioni della rete civica esprimono amarezza per la mancata urgenza dei provvedimenti comunali. L’odg va approvato da una delibera altrimenti non ha davvero efficacia. E’ da un anno che i rappresentanti associativi con la popolazione cittadina, chiedono al sindaco sicurezza sulle strade. L’ultima manifestazione è stata in piazza Scala, davanti a Palazzo Marino, il 17 aprile. Ora spetta al comune decidere.