Forse non tutti sanno che i lavoratori dipendenti e i pensionati potranno contare sulla possibilità di richiesta di un particolare prestito. Analizziamo insieme tutti i dettagli.
Le spese che tutti noi siamo chiamati a gestire in ogni momento della nostra vita possono essere molto ingenti. In alcuni momenti, quindi, sarà necessario avere maggiore urgenza di liquidità. Se si desidera acquistare una casa, una macchina o qualsiasi altro elemento fuori budget, sono tante le possibilità che si hanno per poter richiedere un prestito in banca o presso qualsiasi altro istituto di credito.
Come normale che sia, per poter avere accesso al prestito monetario, tutte le banche avranno necessità di cautelarsi in vari modi. Vorranno, quindi, avere maggiori informazioni sulla tua situazione finanziaria, su quale lavoro svolgi e sul contratto a tua disposizione. Chi ha un lavoro fisso e a tempo indeterminato avrà possibilità notevoli di poter ricevere un prestito.
La banca vuole, quindi, delle garanzie, in modo tale che tutte le rate e gli interessi sul prestito possano essere sempre assicurati nel corso del tempo. Fornire le ultime buste paga e una copia del contratto di lavoro potrebbe, nella maggior parte dei casi, bastare all’istituto di credito. Sarà necessario, poi, non essere nella lista dei cosiddetti “cattivi pagatori”.
Se la banca otterrà le giuste garanzie, non avrà mai problemi a erogare il prestito al cliente che si sarà rivolto a essa. Il valore del prestito può variare in base alle esigenze del cliente.
Di seguito, vogliamo informare i lettori sulla possibilità che avranno pensionati e lavoratori dipendenti pubblici e privati di poter accedere in modo semplice a un prestito bancario. Quale? Ecco cosa c’è da sapere.
Il prestito riservato a dipendenti e pensionati
Abbiamo visto come le possibilità di ricezione di un prestito sono maggiori per chi offrirà garanzie efficaci e durature alla banca o all’istituto di credito al quale ci si sarà rivolti. Chi ha un contratto da precario o a tempo determinato, infatti, avrà meno possibilità di ricezione del prestito. Servirà sempre qualcuno a fungere da garante per l’erogazione del prestito.
Non avranno, invece, di questi problemi i dipendenti pubblici o privati a tempo indeterminato o i pensionati. Forse non tutti sanno, infatti, che queste due ampie categorie di cittadini del nostro Paese potranno ricevere un prestito maggiormente agevolato dalle banche. E ciò non è sempre noto a tutti.
Tutto ciò fa riferimento a una particolare Legge Finanziaria entrata in vigore nel lontano 2005. I pensionati e i lavoratori dipendenti avranno tutto il diritto di accedere a un prestito monetario, nel caso in cui la propria situazione economica personale lo dovesse richiedere.
Facciamo riferimento alla cosiddetta cessione del quinto. Di cosa si tratta? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito a questa forma di finanziamento molto diffusa e sviluppata nel nostro Paese.
I vantaggi
La cessione del quinto è nata, in principio, come una forma per avere diritto a un prestito per i dipendenti statali e pubblici. In seguito, essa è stata estesa anche ai dipendenti privati e ai pensionati, i quali occupano una parte consistente della popolazione del nostro Paese. In totale, infatti, ne contiamo oltre 16 milioni. Di cosa si tratta nel dettaglio? Ecco tutte le informazioni in merito.
Chiunque disponga di un contratto a tempo indeterminato e di una busta paga o di un cedolino della pensione avrà diritto a richiedere un prestito con la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, a patto di rientrare nelle categorie di cittadini enunciate in precedenza.
La convenienza di questo prestito è notevole, dal momento che la rata mensile non supererà mai più del 20% dello stipendio o della pensione. Questa forma finanziaria, inoltre, potrà essere maggiormente versatile e anche prolungata nel corso del tempo.
Chiudiamo con una precisazione doverosa. Se la banca avrà acconsentito all’erogazione della cessione del quinto del proprio stipendio o della propria pensione, in assenza di problemi di alcun genere, ecco che Stato, INPS o datore di lavoro non potranno mai negare questa possibilità al cittadino.