Senago, Festa della cultura dedicata a Giulia Tramontano. Si tratta del primo Festival dedicato alla cultura terminato dopo tre serate a tema servite proprio per un accurato approfondimento di contenuti molto attuali.
La rassegna si è attuata a Senago, precisamente a Villa Sioli, ed è stata dedicata alla sfortunata Giulia Tramontano che è entrata nei cuori di tutti noi. Un evento molto interessante e costellato dalla presenza di vari ospiti. Conosciamoli.
Senago, Festa della cultura: un grande avvenimento culturale
Il sindaco Magda Beretta, nonché il vicesindaco e l’assessore alla Cultura Ten Saverio Cucinotta, hanno desiderato enormemente di poter realizzare tale rilevante progetto a livello culturale. Alla fine ci sono riusciti e le tre serate hanno riscosso un notevole successo da parte del pubblico.
Tre appuntamenti decisivi per riuscire a parlare dettagliatamente di argomentazioni come quelle attinenti la guerra e il terrorismo. Per queste tematiche è intervenuto come ospite Tony Capuozzo, il quale lui stesso si è definito come un inviato per 40 anni ma non soltanto di guerra.
Un giornalista storico delle reti Mediaset, che ha riportato varie sue esperienze, cercando di dare un’interpretazione fattibile a quella che è attualmente la situazione geopolitica a livello mondiale.
Tra gli invitati della prima serata rientrava pure il Generale Giorgio Battisti, che ha partecipato alla missione ISAF a Kabul.
Quest’ultimo in tale serata ha voluto parlare minuziosamente di determinati aspetti strategici. Questi ultimi in riferimento all’attuale condizione di crisi fra l’Ucraina e la Russia, con pertinenze anche all’odierno ruolo della NATO.
Si è parlato anche di cosa sta a significare il termine confine, che, tra l’altro, è lo stesso che ha dato il nome a questa prima edizione: Confini in movimento.
Per dare rilievo alla dedica effettuata nei confronti della giovane donna incinta uccisa proprio lì a Senago, si è svolto l’intervento da parte di Maria Cuffaro. Una conduttrice di grande successo, per quanto concerne dei programmi di approfondimento come per esempio quello di C’era una volta.
La Cuffaro ha voluto sottolineare come determinati confini possano risultare solo passeggeri, nel momento in cui si parla di atti di violenza nei confronti delle donne. Episodi del genere purtroppo si verificano in ogni luogo, malgrado le differenti caratteristiche dal punto di vista culturale, storico e religioso.
Senago, Festa della cultura: ulteriori avvenimenti delle serate
Un altro argomento trattato in maniera dettagliata, nel corso di queste serate, riguarda le fake news. Fake news che spesso si adoperano come fossero delle vere e proprie armi.
A tal proposito uno degli ospiti che ha voluto dire la sua è Vincenzo Di Vincenzo, ovvero il direttore della sede della Lombardia dell’Ansa.
Infatti egli ha precisato che è fondamentale dare un’informazione corretta che possa fornire esattamente tutti i dati su un particolare argomento. Così da evitare le classiche trappole derivanti dalle false notizie.
A questo evento c’era anche Sabrina Gandolfi che durante il Festival culturale ha svolto il compito di moderatrice. Parliamo di una nota giornalista delle reti Rai. Mentre tra i tanti interessanti interventi, si è messo in rilievo quello da parte di una delle inviate storiche del telegiornale Studio Aperto Gabriella Simoni.
Lei si è trovata in prima linea sui fronti maggiormente caldi, come durante la Guerra del Golfo che ha ricordato soprattutto per il fatto di esser rimasta prigioniera per 8 giorni.
Pertanto le tematiche di queste tre serate si sono concentrate sul termine confine e su come il suo cambiamento possa incidere nei rapporti non solo internazionali ma pure nazionali. Poi si è parlato di temi correlati alle narrazioni di crisi vissute personalmente e di quella vissuta tra la Russia e l’Ucraina. Come pure dell’influenza derivante dalla violenza di tipo politico e dalle crisi internazionali nei confronti dei mutamenti nel settore strategico, culturale e dal punto di vista economico.
L’importanza di questa rassegna
Un evento basato prima di tutto sulla cultura e che si è arricchito considerevolmente, grazie alla presenza di nominativi di grande importanza ma pure per merito delle tante idee e interpretazioni espresse dai partecipanti.
Tre serate che hanno lasciato una traccia indelebile in tutti i presenti all’evento e che hanno ricordato quello che è successo a Giulia.
Nel corso delle serate, oltre ai nomi già citati, sono intervenuti tanti altri ospiti illustri tra cui Cristina Giuliano. Quest’ultima ha parlato di tanti dettagli collegati alla situazione in Russia, visto che ha alle spalle una notevole esperienza su quella realtà. In questo caso la Giuliano ha fatto uno specifico invito al pubblico, cioè quello di andare alla riscoperta dei favolosi capolavori letterari russi. In questo modo si potrà comprendere meglio la cultura di una popolazione che si sta ritrovando ad affrontare questo periodo di forte crisi con molta dignità.
Tanti gli ospiti presenti alle serate: molti giornalisti come quelli già indicati e come per esempio Della Frattina; la dottoressa Germana Tappero Merlo e il professor Roberto Escobar sono solo alcuni di coloro che hanno deciso di partecipare attivamente a questo evento.
La stessa rassegna si organizzerà nuovamente per il prossimo anno, con un titolo che verrà consigliato proprio dai partecipanti.
Giulia Tramontano: la dedica a questa donna
Come detto, questo evento che si è tenuto a Senago è stato dedicato a Giulia Tramontano. Ormai conosciamo tutti questo nome, poiché si tratta di una donna ch è stata uccisa dal suo compagno. L’ennesima storia di violenza che si consuma e questa volta su una donna incinta: Giulia infatti a pochi mesi avrebbe messo al mondo il suo Thiago, ma questo non sarà più possibile per colpa di un uomo che non ha proprio saputo rispettare dei confini. Quei confini di cui tanto si è parlato nella Festa della Cultura dedicata proprio a questa ragazza.
Una ragazza di 29 anni che aveva scoperto il tradimento del suo uomo e voleva solo vivere in pace la sua maternità e la sua vita e invece è stata uccisa solo perché voleva dire basta a tutto questo. Per fortuna l’uomo è in carcere, ma questo non consola sicuramente.