La Guardia di Finanza ha sequestrato 8.000 bottiglie di vodka contraffatta, in seguito alle perquisizioni a un imprenditore del superalcolico.
Il traffico avrebbe fruttato un milione di euro, ma come è entrata nel nostro Paese questa merce? Scopriamo i dettagli dell’operazione.
Vodka contraffatta nel milanese
Nell’ambito del mercato dei prodotti contraffatti, la Guardia di Finanza lavora ogni giorno per smantellare la merce illegale che oltrepassa le nostre dogane e in queste ore si è svolta un’importante operazione che ha portato a scoprire un traffico di superalcolici contraffatti.
Parliamo precisamente di 8.000 bottiglie di vodka che i militari delle Fiamme Gialle di Treviso hanno sequestrato a un imprenditore di superalcolici di Milano, i quali avrebbero portato a incassare un milione di euro.
Nel dettaglio gli agenti hanno verificato che le bottiglie riportavano dei marchi di aziende produttrici note nel settore però erano del tutto falsi. Secondo i dati emersi, il superalcolico è stato prodotto in Georgia e venduto da una società rumena ad alcuni importatori che hanno sede a Milano e Torino, questi poi l’avrebbero introdotta in Italia servendosi di un deposito fiscale olandese per cercare di non venire scoperti.
Così è scattata subito la denuncia verso il responsabile, la cui posizione è molto grave poiché avrebbe organizzato l’arrivo dall’estero di questi prodotti che poi erano destinati al commercio nei vari punti vendita che trattano alcolici. L’operazione non coinvolge solo la città di Milano.
Perquisizioni in altre città
Nel corso dell’operazione che si è svolta a Treviso, i finanzieri hanno accertato che tali alcolici erano stati venduti ad altri operatori economici diversi da quelli locali, in diverse città fra cui Milano, Torino e Roma.
In queste città, attraverso una serie di perquisizioni sono state rintracciate 21mila bottiglie uguali a quelle nel trevigiano e ora sono i corso accertamenti sui commercianti che le hanno acquistate per poi rivenderle, in modo da capire il loro grado di coinvolgimento.
La Procura è riuscita a smantellare con queste indagini un giro d’affari illecito imponente che andava avanti da diverso tempo. Alcune persone sono in stato di fermo e dovranno rispondere dei reati di introduzione nello Stato e commercio di merce con segni falsi, ma anche di ricettazione.
Questi individui sono stati segnalati all’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode ed è importante specificare che le aziende produttrici di Vodka hanno collaborato poiché sono state vittime della contraffazione.
Il traffico aveva raggiunto diverse città, come Salerno, Napoli, Cremona, Cosenza, Reggio Calabria, Palermo e Campobasso, dove è stato importante il contributo delle autorità locali per procedere contro i malfattori.