Sequestro di oltre 200mila euro e tre denunce per lavori non svolti

La Guardia di Finanza, in seguito alle indagini su alcuni lavori non svolti, confisca crediti fiscali e denuncia almeno tre persone coinvolte

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Guardia di finanza-Imilanesi.it

La Guardia di Finanza del comando provinciale di Trieste ha eseguito, in questi giorni, un sequestro preventivo emesso dal Gip di Trieste su richiesta della Procura della Repubblica. Il fine è la confisca dei crediti fiscali per oltre 200mila euro ottenuti da una società edile di Pesaro.

La società si sarebbe presa in carico il rifacimento delle facciate di due immobili residenziali di grande pregio nel cuore di Trieste. In realtà i lavori non sono mai iniziati. La società si sarebbe presa in carico il rifacimento delle facciate di due immobili residenziali di grande pregio nel cuore di Trieste.

In realtà i lavori non sono mai iniziati. Denunciati il titolare e l’amministratore di una società edile con sede nella stessa città. Questa subappaltava i lavori e rilasciava fatture su opere non fatte. Naturalmente servivano anche asseverazioni sui lavori ed il loro regolare avanzamento.

Almeno tre le persone coinvolte

Queste erano rilasciate da un ingegnere iscritto all’Albo di Milano. Il reato sarebbe quello di truffa aggravata ai danni dello Stato, per ottenere erogazioni di tipo pubblico. Le autorità oltre ad aver disposto ed attuato il sequestro, hanno iniziato le perquisizioni dei luoghi siti a Trieste, Pesaro, Urbino e Milano.

Da queste sono emerse le conferme di quanto già riscontrato dalle indagini, svolte negli ultimi mesi, dai carabinieri. I concorrenti nel reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, sono dunque stati confermati nella persona del titolare della società edile pesarese.

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L’amministratore, di fatto, subappaltatore di un’impresa che ricopriva un ruolo di appoggio e che faceva fatture per opere fantasma. Infine, il responsabile degli accertamenti sui lavori e sulla loro effettiva messa in opera. Un professionista iscritto nell’Albo degli Ingegneri della provincia di Milano.

Da qui le basi per proseguire a giudizio e richiedere l’attuazione della pena per gli imputati. Non si tratta purtroppo dell’unico caso di truffa riguardo i bonus edilizi. A Monza, la Guardia di Finanza aveva individuato una rete di frodi riguardanti il bonus facciate del 90% e l’eco bonus del 65%.

Altri casi

Il fermo riguardava un bottino per un totale di 90 milioni e le persone indagate erano ben 48. Tutto era iniziato da un accertamento presso un commercialista. Da qui è partita l’indagine dalla quale gli investigatori sono risaliti al 2020 e 2021. Sequestrati 38 milioni di crediti, tre ville nelle zone di Massa Carrara e Venezia ed altri appartamenti.

Al centro del mirino anche Avelino ed Asti. Emerse truffe da record per oltre 3 miliardi di euro totali. Due inchieste principali, condotte dalle autorità delle rispettive città. Nella prima zona è avvenuto uno dei sequestri più elevati, con un credito d’imposta superiore a 1,7 miliardi id euro.

Anche qui si tratta di eco bonus e facciate, Le pratiche venivano intestate a clochard o a persone addirittura decedute. Le indagini e le perquisizioni in corso sono in molte città e province. Napoli, Avellino, Palermo, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara.

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