Proseguono gli sgomberi ordinati da Ats presso i palazzi situati a Milano, tutti di sua proprietà, occupati da tempo da alcune famiglie e non solo.
Giovedì 30 marzo, un inquilino è stato costretto ad uscire dalla sua abitazione, situata in via Adige numero 3, zona Lodi, direttamente dalle forze dell’ordine che hanno provveduto a liberare il complesso. Nei mesi precedenti, Polizia e Carabinieri si sono recati sul posto per dare il via a tutti gli altri sgomberi. Quello di oggi è il quarto ed è già giunti al termine.
Gli inquilini pensano che queste operazioni di sgombero, siano illegittime. Per questo vogliono procedere con delle denunce. Le famiglie che vivono presso quegli stabili da anni, dopo tempo e senza reali motivi, sono state costrette ad uscire rimanendo senza un’abitazione all’improvviso. Ma attenzione, perché prima di arrivare al dunque e quindi al 2023, bisogna andare a ritroso nel tempo per chiarire un po’ la faccenda.
La storia infatti affonda le sue radici a dieci anni fa, quando ats decise di liberarsi di tutti gli stabili in suo possesso situati in via Tanaro, via Mantova, via Adige, via Ponte Seveso avviando un lungo dialogo tra l’Aler e la regione Lombardia. Purtroppo a seguito dell’arresto di uno dei funzionari di Aler l’accordo si interruppe bruscamente.
Nel 2016 venne siglato un accordo che regolarizzava le situazioni diventate irregolari nel tempo. Gli inquilini da allora ad oggi hanno versato un’indennità di occupazione che sarebbe poi il canone di locazione, per rendere tutto regolare. Fino ad arrivare ad oggi quando ats ha deciso di dare il via agli sgomberi affermando che gli appartamenti sono stati ridotti in gravissime condizioni e adesso è necessario intervenire sulle strutture per evitare incidenti che possono avere gravi conseguenze.
A novembre del 2022 l’unione inquilini a seguito di queste dichiarazioni ha chiesto di avere in mano l’elenco di tutti gli alloggi che sono stati ritenuti inagibili. Per adesso questi elenchi però non sono mai stati consegnati ai richiedenti. In consiglio comunale, persino una commissione, si è occupata della questione. Un dirigente di ats che ha preso parte alla riunione ha anche chiesto di incontrare il sindaco. Ma l’incontro è stato disdetto e poi non è mai più stato riconvocato.