Molti non sanno la differenza fra differenziata e indifferenziata e tendono a commettere errori nel separare i rifiuti. Vediamo di fare chiarezza sui due termini e quali sono gli errori da non fare per eseguire correttamente la differenziata.
La selezione e la separazione dei rifiuti, intesa comunemente come differenziata, ha come obiettivo quello di causare meno inquinamento nell’ambiente e liberarlo dalle sostanze tossiche che i rifiuti inevitabilmente rilasciano nel suolo e nell’aria.
A beneficarne siamo anche noi esseri umani, che possiamo usufruire di spazi più puliti e respirare aria più salubre. Anche in Italia i comuni sono impegnati a condurre questa attività e molti hanno raggiunto traguardi incredibili, con percentuali elevatissime di raccolta differenziata.
Tuttavia, molti scambiano il termine differenziata con indifferenziata e sono convinti che tutte le cose da buttare vanno inserite nel cestino di quest’ultima categoria. Invece non è così, scopriamo quali sono le differenze e quali sono gli errori più comuni che molti fanno!
Dal 1997 la raccolta differenziata è obbligatoria in Italia e nel corso degli anni è diventata parte della normale routine quotidiana. Effettuarla correttamente è fondamentale per destinare i rifiuti in una delle due soluzioni previste dal ciclo, entrambe a tutela dell’ambiente. La raccolta differenziata prevede due cicli:
Capita spesso di chiedersi dove gettare determinati rifiuti, soprattutto se sono composti da più materiali. Nella raccolta indifferenziata vanno inseriti tutti quei rifiuti che non vanno messi negli altri contenitori, e non possono quindi essere riciclati.
Per esempio, vanno messi in questa categoria i prodotti in plastica che non può essere sottoposta a riciclaggio, o sporchi di alimenti o altre sostanze, oppure contaminati. Anche gli scontrini, che sono composti di carta chimica, non vanno nel cestino della carta ma nell’indifferenziato perché non sono riciclabili.
Per dare un’idea di quanti rifiuti rientrano nell’indifferenziato, possiamo che si tratta di circa del 20% del totale, visto che sono tantissimi i rifiuti domestici che non possono essere tutti sottoposti a recupero. Vediamo nel dettaglio quali sono gli errori più comuni che molti fanno.
Spesso si fa confusione nel gettare i rifiuti e vi sono degli errori che tanti commettono con oggetti e alimenti che si pensa rientrino nel ciclo del recupero. Invece non è così, perciò scopriamo quali sono gli sbagli che molti fanno con maggiore frequenza:
Poiché si tratta di cartone è normale pensare che vada gettato nel cestino di carta e cartone. Questa opzione è giusta se il cartone è pulito, ma se invece è sporco di cibo o di grasso deve essere messo nell’indifferenziata.
Molti sono convinti che piatti e tazze rotte vanno gettati nel cestino del vetro. E invece è sbagliato, perché vanno nel contenitore dell’indifferenziata. Sia quelli in ceramica che oggetti in vetro opale devono essere messi in questo contenitore perché non sono recuperabili.
I termini carta oleata e carta da forno traggono molte persone in inganno, e visto che si tratta di carta sono convinte che vanno nel contenitore apposito. Invece, entrambe vanno gettate nell’indifferenziata.
Composti da pietra calcarea, i gusci di vongole e cozze sono rifiuti particolari e non vanno nell’umido come gli altri cibi, ma nell’indifferenziata.
Ad ogni modo, per sciogliere qualsiasi dubbio ed evitare errori, è consigliabile controllare l’etichetta sul rifiuto da gettare e consultare le disposizioni del comune in cui si abita riguardo la raccolta differenziata, perché possono esserci delle differenze.