Si fa portare in carcere per non andare a lavoro: ”Meglio la prigione”

Si fa portare in carcere:  preferisce questo anziché andare a lavoro. Ecco di cosa si sta parlando. Tutti i dettagli che riguardano l’uomo che ha scelto di stare in carcere e per questi motivi. Una scelta che ha lasciato in molti a bocca aperta. Ecco perché.

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Un detenuto ha preferito la cella pur di non eseguire i lavori sociali. In base a ciò che ha detto il pregiudicato, questo genere di lavoro era eccessivamente faticoso per lui. Un avvenimento che ha dell’incredibile quello accaduto a un carcerato della Brianza, che ha preferito tornare in carcere anziché scegliere l’opzione dei lavori di tipo sociale.

Si fa portare in carcere: cosa è successo al detenuto trentottenne

Un delinquente di 38 anni del territorio correlato alla Brianza ha fatto una richiesta precisa alle Forze dell’Ordine, ovvero quella di portarlo in una cella. Ciò facendo riferimento all’opportunità che il detenuto aveva avuto, di poter evitare la detenzione in carcere ma con precise condizioni. Difatti l’uomo avrebbe dovuto dedicarsi a una particolare attività lavorativa, quella correlata ai servizi sociali.

Il 38enne invece ha sostenuto che questo genere di mansione lavorativa era troppo stancante per lui.

Ecco il motivo per cui ha deciso di smettere di eseguirlo, anche se questo avrebbe comportato conseguentemente il suo arrivo in carcere.

Una spiegazione che ovviamente ha sorpreso tutti, per primi i carabinieri che si sono sentiti dire tale motivo dal pregiudicato.

Difatti il detenuto ha detto che, in base al suo pensiero e alla sua esperienza a riguardo, questa tipologia di lavori sociali lo faceva stancare in maniera spropositata. Ciò confrontandolo con la sua vita all’interno del carcere. Da queste sue riflessioni è giunto alla conclusione che preferiva andare in una cella anziché proseguire a lavorare, anche se questa occupazione gli permetteva di ritrovarsi fuori dal carcere.

Pertanto il 38enne è andato in cella, dove dovrà continuare a scontare la pena emessa nei suoi confronti. Si tratta per la precisione di una condanna che ha ricevuto per via di un omicidio stradale con omissione di soccorso. Inoltre sull’uomo vige l’accusa di ulteriori reati alla persona e contro il patrimonio. Come se non bastasse, le accuse nei suoi confronti riguardano perfino l’evasione e la resistenza a un pubblico ufficiale.

Si fa portare in carcere: il motivo della condanna

Le componenti appartenenti alla Stazione dei carabinieri di Besana in Brianza hanno dichiarato quanto accaduto. Una vicenda rimbalzata tra l’altro sulle testate locali e non solo, una volta venuti a conoscenza del motivo del rifiuto da parte del carcerato.

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Quest’ultimo dallo scorso 21 di novembre era stato trasportato in una comunità brianzola, per poter continuare a scontare la sua pena attraverso una modalità differente dalla solita.

Difatti il condannato aveva ricevuto la grande opportunità di poter uscire dal carcere, ma solo accettando di lavorare per i servizi sociali.

Infatti l’uomo era stato per questo affidato in prova ai servizi sociali, per continuare a scontare così la sua pena ottenuta a causa di un omicidio stradale associato alla sua fuga e alla mancanza di soccorso.

Un incidente successo esattamente nel mese di maggio dell’anno 2019, in prossimità dell’uscita di Monza centro sulla strada statale 36 che porta a Milano. Per via di questo scontro avvenuto tra due automobili, un giovane di soli 22 anni di Civate ha perso la sua vita.

Il ragazzo è stato investito quando si trovava all’esterno della sua auto dopo un tamponamento.

L’uomo di 38 anni anziché fermarsi per soccorrerlo, ha deciso di fuggire lasciando il povero ragazzo inanime sull’asfalto.

L’inusuale richiesta da parte del carcerato

In seguito alla condanna che l’accusato aveva ricevuto in Tribunale, l’uomo era stato portato in una comunità in maniera tale da assicurare la funzione rieducativa della sua pena.

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Tutto questo per far sì che il condannato di 38 anni potesse in tal modo ottenere un buon reinserimento all’interno della società.

Tale decisione, però, non è stata assolutamente apprezzata dal detenuto. Quando invece al posto suo molti altri condannati avrebbero colto la palla al balzo mettendoci tutto il loro impegno, pur di non trascorrere il periodo di condanna all’interno di un carcere.

Ma quello che per altri condannati sarebbe stata una fantastica opportunità di rimanere in libertà, ovviamente sotto la tutela dei servizi sociali, per il 38enne non è apparsa come un’occasione unica da non lasciarsi scappare.

Infatti il condannato in questione ha espresso la sua chiara opinione sui lavori sociali che avrebbe dovuto svolgere per evitare il carcere, considerandoli troppo stancanti per lui.

Altri dettagli sulla vicenda: una vicenda alquanto singolare

L’uomo ha pure aggiunto che i lavori socialmente utili non gli consentivano di respirare, intendendo di non avere un attimo di pausa tra una mansione e l’altra.

Quindi è giunto alla conclusione che per lui era preferibile rimanere in cella, anziché stare fuori ma facendo un lavoro molto faticoso. A questo punto i carabinieri non hanno potuto fare altro che prelevarlo dalla comunità per trasferirlo nella casa circondariale della zona di Monza.

Qui l’uomo continuerà a scontare l’intero periodo riguardante la pena che gli è stata data. Una decisione che stranamente ha reso molto contento il detenuto, soddisfatto di trovarsi in una cella.

Insomma questa è la storia di un detenuto che ha preferito il carcere che i lavori socialmente utili e per le ragioni viste poc’anzi. Un detenuto che ha spiegato le sue ragioni e che ha fatto la sua scelta, scelta accolta dai carabinieri con molto stupore.

 

 

 

 

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