Ci sono delle carte che sono una valida soluzione per molti italiani. Scopriamo se è possibile farsi accreditare il proprio stipendio direttamente sulla Postepay. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Specie chi è giovane o alla prima esperienza nel mondo del lavoro potrebbe non essere ancora in possesso di un conto corrente bancario. Sono in tanti, infatti, a scegliere una carta prepagata come la PostePay come valido metodo alternativo al bancomat associato sul proprio conto corrente. In questo articolo, proveremo a far luce su una questione specifica.
Ci riferiamo al fatto della ricezione del proprio stipendio. Come detto, non tutti dispongono di un conto corrente, ma solo di una carta prepagata PostePay. È possibile ricevere lo stipendio su tale carta? Questo è ciò che proveremo a spiegare di seguito.
Chiariamo subito che dal primo luglio del 2018 nessuna azienda italiana può accreditare lo stipendio del lavoratore in contanti in busta paga. Ogni movimento, infatti, dovrà essere obbligatoriamente tracciato e accreditato sul conto corrente intestato al lavoratore dipendente.
La PostePay è una carta prepagata ricaricabile fornita da Poste Italiane e posseduta da milioni di italiani. Essa, infatti, è molto comoda, dal momento che permette di essere ricaricata in base alle proprie necessità.
Con questa carta, oltre a ricaricare e prelevare somme in denaro, sarà possibile effettuare diverse operazioni, dagli acquisti nei negozi fisici e in quelli online – a patto che abbaino il circuito VISA – fino alla ricarica del proprio telefono e di altre PostePay e al pagamento dei bollettini postali.
Scopriamo se è possibile anche farsi accreditare lo stipendio. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Per acquistare una PostePay ti basterà andare presso un ufficio postale e fornire il tuo codice fiscale e un documento d’identità. Dopo aver compilato un modulo e aver pagato il costo di attivazione della carta da 10 euro, essa sarà immediatamente attiva.
A differenza di altre carte e del conto corrente, tale carta prepagata non potrà mai andare in rosso. Non potranno, quindi, essere acquistati beni per un valore superiore a quanto presente effettivamente sulla PostePay.
Passiamo ora all’oggetto del nostro articolo: la ricezione dello stipendio su tale carta prepagata. Dal 2018, come detto, lo stipendio può essere accreditato solo sul conto corrente in possesso di codice IBAN o tramite assegno o vaglia postale. E per quanto concerne la PostePay e le altre carte prepagate?
La risposta è assolutamente positiva. Ogni lavoratore potrà ricevere lo stipendio sulla propria PostePay, a prescindere se essa sia in possesso di IBAN o meno. L’importante è, infatti, che ogni movimento sia tracciabile e con possibilità di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
C’è, dunque, piena legittimità nel farsi accreditare il proprio stipendio su una PostePay o su una qualsiasi altra carta prepagata. La PostePay potrà essere tranquillamente accomunata a un qualsiasi metodo di pagamento elettronico tracciabile.
Non tutte le tipologie di PostePay sono fornite di IBAN. Quella standard, infatti, non presenta questa opzione, a differenza – per esempio – della tipologia Evolution. Lo stipendio sarà possibile riceverlo anche su una prepagata non in possesso di IBAN?
Anche in questo caso la risposta è affermativa. L’accredito dello stipendio da parte del datore di lavoro, infatti, non deve per forza di cose essere eseguito su un conte corrente o su una carta dotata di IBAN. Nel caso in cui lo stipendio venga elargito su una PostePay senza IBAN, il datore di lavoro sarà obbligato, però, a tenere in un cassetto le ricevute di versamento dello stipendio.
Il datore di lavoro, dunque, non può obbligare il proprio dipendente ad aprire un conto corrente per iniziare o proseguire la propria attività lavorativa. Alla lunga, però, il nostro consiglio è quello di aprire un conto corrente bancario, il quale offre molte possibilità all’utente.
Possedere solo una carta prepagata può andare bene da giovani o quando si è all’inizio del proprio percorso lavorativo. Se si lavora in modo occasionale o in modalità stagionale, allora questa soluzione va benissimo. Se si è, invece, in possesso di un contratto a tempo determinato o indeterminato, allora l’apertura di un conto corrente è altamente consigliata.