La settantenne che l’anno scorso ha ucciso il suo vicino e ferito la moglie potrebbe essere scagionata perchè affetta da disturbo delirante
Silvana Erzembergher il 28 aprile dell’anno scorso uccise il suo vicino di casa nel vialetto del condominio dove vivevano. Un omicidio che aveva fatto scalpore perché non sembrava avere una motivazione particolare. Luigi Casati, la vittima aveva 61 anni. Ferì anche la moglie che era scesa in strada per soccorrere il marito.
Monica Leoni, il nome della moglie, di 57 anni, dopo il ferimento, è rimasta paralizzata a lungo e solo adesso sta ricominciando a camminare. Al momento Silvana Erzembergher si trova rinchiusa al Rems di Castiglione delle Stiviere a Mantova dove dei professionisti la stanno curando.
Durante la fase delle indagini era stata richiesta una perizia psichiatrica dagli avvocati di parte civile Marco De Cobelli e Federico Merelli a nome della famiglia della vittima. La moglie, il figlio e il fratello di Luigi Casati sono le parti civili. Il fratello ha già ritirato la costituzione di parte civile, mentre la moglie e il figlio lo faranno nel corso della prossima udienza.
Ieri mattina la decisione della Corte d’Assise presieduta da Giovanni Petillo nel corso del processo per omicidio volontario aggravato. Sembra proprio che ci sarà il proscioglimento della 71enne. Il motivo è da far risalire ad una forma di psicosi, un delirio cronico di cui soffrirebbe Silvana Erzembergher.
La frase pronunciata dal suo avvocato Andrea Pezzotta è piuttosto chiara:
“Questa è la storia della follia e delle conseguenze tragiche a cui la follia può portare”
La donna ha sempre avuto la convinzione che i suoi vicini le suonassero il campanello del suo appartamento in continuazione, tanto da non riuscire a dormire nemmeno la notte. Ancora oggi sente suonare il campanello di casa sua, nonostante si trovi nella struttura di Mantova. Lo psichiatra Massimo Biza ha definito l’imputata una portatrice di una patologia psichiatrica molto grave.
Un distturbo che la rende pericolosa per la società e incapace di intendere e di volere. Per questo motivo, poi, l’avevano trasferita dal carcere al Rems. Silvana sofftre di un disturbo delirante. Chi ne soffre è convinto di essere la vittima di una cospirazione, spiata, seguita o molestata continuamente. Da qui il rancore e gli scoppi di rabbia.
Non sempre, però, chi soffre di questa patologia diventa violento. C’è chi riesce a contenersi rivolgendosi alle autorità o chi, come Silvana Erzembergher, si lascia trasportare dalla rabbia e ricorre ad atti di violenza. Sia lo psichiatra Massimo Biza che la criminologa Cristina Colombodel San Raffaele di Milano concordano su questa diagnosi.
Lo psichiatra ha dichiarato l’anziana signora incapace di intendere e di volere al momento del tragico fatto. La Corte, quindi, sembra essere orientata verso una non imputabilità della Erzembergher. Dobbiamo aspettare l’8 maggio per la sentenza definitiva. Comunque l’imputata dovrebbe rimanere in una struttura come quella in cui si trova ora.