Silvio Berlusconi. La morte segna la fine di un’era nella politica italiana. L’ex Premier soffriva di una rara forma di leucemia e aveva una serie di patologie pregresse che lo hanno condotto alla fine della sua vita
La morte di Silvio Berlusconi, avvenuta nella mattinata di ieri, 12 giugno 2023, ha lasciato un vuoto nella politica italiana e nel panorama internazionale. Il suo decesso non risulta improvviso, considerando l’età avanzata di oltre 86 anni e la battaglia che ha dovuto affrontare negli ultimi 25 anni contro diverse patologie gravi.
La più recente patologia che ha colpito Berlusconi è stata la leucemia mielomonocitica cronica, diagnosticata oltre due anni fa. L’opinione pubblica, però, ne è venuta a conoscenza solo il 6 aprile dello scorso anno, dopo il penultimo ricovero dell’ex premier all’ospedale San Raffaele di Milano. Durante quel ricovero, durato 45 giorni di cui i primi 12 in terapia intensiva, ha contratto una polmonite come conseguenza della sua patologia ematologica. Il suo sistema immunitario è stato fortemente compromesso in conseguenza. La leucemia è stata la causa fatale per Silvio Berlusconi. Sembra che l'”evento acuto” di natura cardiocircolatoria che lo ha stroncato sia correlato alla sua condizione.
Poco prima della sua morte, il leader di Forza Itlia era stato ricoverato di nuovo al San Raffaele, appena tre settimane dopo essere stato dimesso. I suoi globuli bianchi, che erano tenuti sotto stretto monitoraggio anche nella sua villa di Arcore, avevano mostrato anomalie. Ciò ha portato i suoi medici curanti ad anticipare i controlli programmati. Le sue condizioni, sebbene delicate, non erano state giudicate particolarmente critiche fino alle ultime ore, quando improvvisamente si sono aggravate.
I suoi figli e il fratello sono giunti di corsa al suo capezzale in ospedale. Hanno appena fatto in tempo a vederlo prima che spirasse nella sua stanza al primo piano del reparto Q del San Raffaele. Si tratta dello stesso reparto dove aveva trascorso un mese tra aprile e maggio. Accanto a lui, sia allora che ieri, c’era la sua compagna, Marta Fascina, una deputata di Forza Italia. Testimoni oculari l’hanno descritta come “disperata”. La morte di Silvio Berlusconi non si può dire del tutto inaspettata. Purtroppo, il peggioramento repentino della sua situazione era una possibilità data la natura della sua malattia, la leucemia cronica.
Durante gli ultimi 25 anni, Berlusconi ha combattuto e sconfitto molte patologie. Tra di esse anche un tumore alla prostata quando aveva poco più di sessant’anni e problemi cardiaci che lo avevano costretto a farsi impiantare un pacemaker negli Stati Uniti nel 2006, dopo un malore durante un comizio. Dieci anni dopo, ha affrontato una delle prove più difficili della sua vita: un intervento a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica, quando aveva 79 anni, presso il San Raffaele, l’ospedale che lo aveva curato dopo l’aggressione del 2009.
Berlusconi è stato operato d’urgenza per un’occlusione intestinale nello stesso ospedale dieci anni dopo, nel 2019. Nel 2020, ha contratto il COVID-19 quando ancora non esistevano vaccini e ha affrontato lunghi ricoveri l’anno successivo, durante i quali probabilmente è iniziata anche la sua battaglia contro la leucemia.
Il dottor Alberto Zangrillo, medico personale dell’ex Premier e responsabile delle Rianimazioni del San Raffaele, ha espresso i suoi pensieri su Twitter, scrivendo: “Caro Presidente, Le chiedo scusa ma non trovo le parole. Io e Lei ci siamo capiti”. Anche i vertici del Gruppo San Donato, proprietari del San Raffaele, hanno scritto una nota in cui si ricorda Berlusconi come un uomo straordinario che ha sempre onorato l’ospedale con la sua fiducia.
La morte di Silvio Berlusconi segna la fine di un’era. Il suo impatto e la sua influenza sulla scena politica e sulla società italiana rimarranno nella memoria collettiva.