Smart Working e cambiamento degli stili di vita in favore del clima e dell’energia. Questo è ciò di cui si parla in queste settimane, nella speranza di dare un taglio netto all’inquinamento.
Ecco tutte le proposte che fanno parte del Piano energia e clima. La proposta di aggiornamento del Piano Nazionale integrato energia e clima è arrivata in questi giorni alla Commissione Europea.
Il nuovo piano è stato inviato proprio dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica la scorsa settimana, puntando ad una severa evoluzione entro il 2030.
Il piano presentato dal ministro punta al raggiungimento di alcuni obiettivi importanti prefissati, che hanno a che fare con l’energia e con il clima. Nel corso degli ultimi anni l’inquinamento ambientale è arrivato alla soglia massima e purtroppo almeno per adesso non sembrano esserci soluzioni adeguate da applicare al problema se non quelle presentate proprio dal ministro.
Quello che serve fare è ridurre i consumi e le emissioni di anidride carbonica, facendo uno sforzo estremo volto a raggiungere degli obiettivi importanti per adesso lontani ma non impossibili. Le misure da attuare sono senza dubbio estreme, puntano ridurre le emissioni carboniche del settore terziario e i consumi della popolazione. Come farlo, se non con un cambiamento degli stili di vita e ovviamente dei margini di consumo? Devono essere ridotte le emissioni dei settori non industriali del 35 o del 37% rispetto al 2020.
Tutti si chiedono adesso come fare. Bisogna fare soltanto una cosa ovvero usare uno strumento nuovo, tanto amato quanto odiato da tutti. Soltanto questo sarà in grado di cambiare le cose, si tratta dello Smart Working. Dando la possibilità ai dipendenti di lavorare da casa, ovviamente ove possibile, intanto si andrebbe a tagliare una fetta importante del settore trasporti.
La maggior parte di loro non avrebbe necessità di spostarsi più volte al giorno percorrendo diversi chilometri, inquinando, perché lavorerebbe direttamente da casa. Intanto lo smart working è stato confermato fino a settembre per i lavoratori del settore pubblico e fino a dicembre per il settore privato.
In alternativa ad un eventuale prolungamento della misura del lavoro da casa, si mira alla riduzione delle giornate lavorative, parlando di settimana corta. Insomma, entrambe le proposte inserite nel nuovo piano possono essere prese in considerazione per ridurre la necessità dello spostamento e limitare l’inquinamento. Non rimane che attendere per scoprire le decisioni in merito alla questione.