Sospeso un medico che prescriveva falsi certificati di malattia ad alcuni insegnanti con contratto a tempo determinato nel comasco.
Il medico sospeso per aver prescritto false ricette ad insegnanti sani, ha affermato di essere dispiaciuto. Ha compreso di avere sbagliato, ma era il periodo della pandemia e il suo gesto era solo per aiutare un’ insegnate, in particolare. E’ P.F.P, un dottore di base di 69 anni.
Originario di Bianco, un paesino della Calabria, ha aiutato una sua concittadina a rimanere a casa, quando avrebbe dovuto trovarsi ad insegnare in una scuola di Como. I fatti risalgono ancora all’anno accademico 2020-2021. In piena crisi covid, momento in cui le scuole hanno vissuto il loro periodo peggiore.
L’insegnante in questione era stata assunta a tempo determinato in una scuola di Como. In accordo con il medico, aveva, invece passato l’intero anno a casa propria e nemmeno un giorno nella scuola dove avrebbe dovuto insegnare. Sul certificato figurava essere affetta da tiroidite di Hashimoto.
Si tratta di una malattia autoimmune che, però, non preclude la persona che ne è affetta dalle normali mansioni lavorative. Quello che ha permesso alla donna di rimanere a casa stipendiata dallo stato, è stato il certificato medico su cui il dottore aveva indicato una terapia salvavita.
Alla truffa si è anche aggiunta una falsa terapia. I certificati, inoltre, venivano ripetuti una volta al mese per tutto l’anno scolastico. La terapia salvavita permetteva all’insegnante in questione di stare tranquilla, perchè non avrebbe ricevuto visite di controllo fiscali per l’intera durata del contratto.
L’insegnante in quesitione ha, quindi, percepito l’intero stipendio e il relativo versamento di contributi per l’intero anno accademico. La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha svolto le dovute indagini su richiesta del sostituto procuratore di Como, Antonia Pavan.
La misura cautelare nei confronti del medico sarà valida ancora per pochi mesi, fino a quando il medico non andrà in pensione. Il dottore, attualmente, è indagato per violazione di testo unico sul pubblico impiego per le false attestazioni, truffa ai danni di un ente pubblico e falso.
La procura ha, poi, rivolto le stesse accuse nei confronti dell’insegnante che ha beneficiato dei falsi certtificati. Il medico ha più volte riconosciuto di avere sbagliato. Era perfettamente consapevole che l’insegnante avrebbe potuto ricoprire il suo ruolo per tutta la durata del contratto.
Il periodo particolare che tutti noi stavamo vivendo, lo ha portato a scegliere la strada sbagliata. Nel corso dell’interrogatorio ha, poi, confessato di avere agito allo stesso modo per altri due insegnanti. Anche questi sempre assunti in una scuola di Como. La procura della città ha già aperto i fascicolo relativi a questi due insegnanti implicati nella truffa ai danni dello stato.