All’Ats di Bergamo è stato sottoscritto un accordo di collaborazione che consentirà di dare vita ad un vero e proprio network per sostenere i caregiver familiari. Si tratta di un progetto pilota volto alla tutela del caregiver.
L’accordo ha lo scopo di rafforzare e apportare sensibili miglioramenti alla rete assistenziale del territorio, formata da risorse umane altamente professionali.
L’accordo è stato sottoscritto fra ATS Bergamo, Collegio dei Sindaci, ASST Bergamo Est e ASST Bergamo Ovest, ASST Papa Giovanni XXIII, Assemblee dei Sindaci dei Piani di Zona e Conferenze dei Sindaci, CSV, Ambiti Territoriali Sociali, Sindacati, Patronati, Fondazioni, Università, Cooperazione Sociale, Ordini professionali, Enti del Terzo Settore e Ufficio Scolastico Territoriale.
Erano presenti alla stipula dell’accordo Paolo Franco, assessore alla Casa e Housing sociale, ed Elena Lucchini, assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari opportunità.
Il progetto mira a tutelare i caregiver familiari
Il progetto pilota per la tutela dei caregiver familiari è stato sottoscritto mercoledì 26 aprile nella sede dell’Ats a Bergamo. Si tratta di un protocollo d’intesa che si propone di formare e supportare coloro che si prendono cura di soggetti fragili e vulnerabili.
In genere si tratta di un familiare che si occupa di una persona cara che necessita di assistenza per un periodo prolungato a causa di una disabilità, di una malattia cronica o altre condizioni che non consentono di essere autosufficienti.
Come ha sottolineato l’ assessore Lucchini, la figura dei caregiver, riconosciuta con una legge apposita dalla Regione Lombardia, va tutelata con più consapevolezza, poiché si tratta di una risorsa preziosa.
I caregiver sono parte attiva della rete dei servizi
La Lucchini ha ribadito che quella del caregiver è una figura fondamentale per il welfare territoriale, perché è parte attiva della rete dei servizi. La necessità di dare al caregiver anche un riconoscimento giuridico, oltre a quello economico, scaturisce dall’indagine domiciliare avviata da ATS Bergamo, dalla quale sono emerse una serie di esigenze riguardanti vari ambiti territoriali.
L’obiettivo è quello di acquisire una conoscenza maggiore del fenomeno nel territorio, rendendo il caregiver familiare parte integrante della rete dei servizi tramite iniziative di supporto e sostegno.
Gli enti che hanno sottoscritto l’accordo hanno avviato azioni mirate a supportare queste persone che hanno un compito molto importante per il welfare territoriale. Per aiutare i caregiver le ASST bergamasche metteranno loro a disposizione gli Infermieri di famiglia e gli assistenti sociali.
Investire nel senior-house è una priorità
L’augurio degli assessori Lucchini e Franco è che l’accordo sottoscritto a Bergamo possa essere un punto di riferimento per tutta la Lombardia. Ad ogni modo, l’assessore Paolo Franco, intervenuto all’Ats di Bergamo durante la presentazione del progetto ‘Laboratorio Caregiver’, ha sottolineato che la priorità è quella di investire nel senior-house.
L’assessore ha ribadito che questo protocollo sottoscritto a Bergamo ha l’assistenza domiciliare come principio fondamentale ed è molto importante per tantissime famiglie. Rendere accessibili le case è una delle prerogative del suo assessorato, allo scopo di migliorare l’assistenza e dare aiuto a coloro che ne hanno bisogno.
La regione ha intenzione di creare un modello di senior-housing composto da appartamenti con servizi in comune, in cui vi sia anche assistenza sociosanitaria adeguata alle necessità del soggetto fragile. Tutto questo è possibile solo tramite la collaborazione tra pubblico e privato.