La Guardia di Finanza ha messo in manette un 30enne con l’accusa di aver spacciato farmaci oppiacei attraverso i social network e falsificato ricette mediche.
Il traffico di droga è sempre stato un problema serio nella società, e oggi, con l’avvento di internet e della criptovaluta, i narcotrafficanti stanno sfruttando nuove opportunità per distribuire droghe illegali. Un caso emblematico di questo nuovo trend è quello di un uomo di 30 anni che è stato arrestato per aver venduto farmaci oppiacei sui social media e Youtube, utilizzando i bitcoin come metodo di pagamento.
Impunemente, un uomo di 30 anni di Milano vendeva farmaci con effetti psicotropi e stupefacenti. Per allargare il suo giro di affari illecito e criminale utilizzava i nuovi strumenti di comunicazione come l’applicazione di messaggistica istantanea Telegram oppure Instagram. Non solo, il fatto più incredibile è che addirittura creava ad hoc video su YouTube per sponsorizzarsi. Per renderli più accattivanti li impreziosiva con un sottofondo di musica trap amatoriale.
Il suo giro d’affari non comprendeva solo l’Italia ma effettuava spedizioni all’estero, soprattutto verso gli Stati Uniti e la Svizzera. In zone più raggiungibili, invece, metteva in atto consegne a mano ai clienti, garantendo loro l’anonimato attraverso appuntamenti vis a vis e dietro pagamenti in contanti. Da tutti gli altri si faceva pagare tramite criptovaluta Bitcoin su un personale e-wallet.
Al termine delle indagini effettuate dalla Guardia di finanza, sono stati rinvenuti diversi farmaci oppioidi. Tra questi Toseina, Depalgos, Oxycontin, Jurnista, Paracodina, Lyrica, Oramorph, Twice, svariate dosi di hashish, marijuana e funghi allucinogeni, strumenti per la misura e il dosaggio di sostanze chimiche. Inoltre, nel portafogli virtuale del 30enne erano conservati bitcoin per un valore equivalente di circa 6mila euro.
Il 30enne milanese di cui non sono state rivelate le generalità, è stato denunciato dalle Fiamme Gialle poiché, inoltre, falsificava le ricette mediche. Le accuse che pensono sulla sua testa, oltre quella di spaccio di farmaci e sostanze stupefacenti, riguardano anche l’esercizio abusivo della professione medica e di farmacista, produzione e ricettazione di false ricette mediche.
La vendita di droghe illegali sui social media è una nuova sfida per le autorità. Le forze dell’ordine devono adattarsi rapidamente a queste nuove forme di traffico di droga. In particolare, l’uso dei bitcoin rende difficile rintracciare i narcotrafficanti, poiché le transazioni non sono tracciabili come quelle dei metodi di pagamento tradizionali.