Rischino fino a 9 anni di reclusione gli 8 marocchini che hanno ricevuto l’accusa di far parte di un’organizzazione che gestisce lo spaccio di sostanze stupefacenti al parco delle Groane.
Questa è la decisione che è stata presa dal giudice per le udienze preliminari al Tribunale di Monza Andrea Giudici tra riti patteggiamento e riti abbreviati.
La pena che è stata inflitta è di un anno in meno rispetto ai 10 chiesti dalla pm della Procura di Monza Sara Mantovani in occasione del processo abbreviato.
Gli imputati, sono quasi tutti detenuti in carcere e fanno parte dei 24 giovani arrestati a dicembre dai carabinieri della sezione operativa di Desio e della tenenza di Cesano Maderno.
Gli arresti erano avvenuti tra la città metropolitana di Milano e le province Monza, Varese, Brianza, Alessandria e Palermo. Le misure cautelari sono state ordinate dai gip di Milano e Monza. In questo modo sono finalmente giunte a conclusione indagini durate tre anni.
Le forze dell’ordine sono riuscite a ricostruire le attività di spaccio di droga nel polmone verde brianzolo che nonostante le operazioni delle forze dell’ordine, gli arresti e i continui controlli a quanto pare non si sono mai interrotte.
In passato per lo stesso motivo ci sono state decine di arresti e condanne. Gli arrestati dovevano rispondere ad accuse quali associazione a delinquere. Poi ancora traffico di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi, lesioni e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In questo ambito un marocchino di 56 anni è stato arrestato e adesso deve scontare 9 anni di carcere essendo considerato uno dei pezzi grossi della rete che si occupa dello smercio della droga. In particolare di cocaina, eroina e hashish. Lui da solo sarebbe stato in grado di mantenere in piedi io mercato della droga per anni.