Va avanti il lavoro dell’Aran ovvero dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni sui rinnovi dei contratti di tutto il personale della pubblica amministrazione. Circa 2,5 milioni lavoratori del settore riceveranno importanti aumenti.
Non appena si finirà l’estate si tornerà sui tavoli delle trattative. Giorno 5 settembre si discuterà del rinnovo dell’area sanità, mentre l’11 settembre sarà il momento di discutere del contratto dei dirigenti delle funzioni locali.
Mancano soltanto gli accordi per i dirigenti dell’area istruzione e ricerca e infine il contratto dei dipendenti della Presidenza del consiglio dei ministri. In questo caso mancano in particolare gli atti di indirizzo che sono fondamentali per avviare le trattative.
Il presidente Naddeo, a questo proposito ha dichiarato che volendo fare un bilancio prima della pausa estiva non si può fare altro che dichiarare di essere soddisfatti. Da ottobre 2022, con la spinta politica da parte del ministro per la Pa, Paolo Zangrillo, che è stata determinante sono stati chiusi ben quattro contratti del comparto. Adesso con il contratto dei medici sia per quanto riguarda la dirigenza medica, che per quella veterinaria e sanitaria si è giunti al termine. Entro il mese di settembre tutto dovrebbe essere finito.
I contratti sono stati rinnovati per 2 milioni e mezzo di dipendenti pubblici. Il che non rappresenta soltanto un aggiornamento economico come qualunque altro, ma la revisione completa di tutto l’ordinamento professionale, dei diversi comparti.
Ma non finisce qui, perché è stata introdotta anche un’altra importante innovazione: l’area di elevata professionalità. Arrivando a chiuder e gli ultimi due contratti entro l’anno, si potrebbe dire di essere pronti per dare il via alla nuova tornata contrattuale 2022-24 anche se in ritardo.
Per quanto riguarda i contratti della tornata 2019-2021 sottoscritti dall’Aran, si parla del comparto funzioni centrali (Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici) che è stato firmato il 9 maggio 2022, con 224.738 dipendenti e degli incrementi complessivi del 4,55%. Si passa quindi al comparto funzioni locali, che è stato firmato il 16 novembre 2022 con 429.754 dipendenti e incrementi complessivi in aumento del 4,55%. Poi c’è il comparto sanità che è stato firmato il 2 novembre 2022, con 544.482 dipendenti e incrementi complessivi del 6,61%.
Per finire l’ultimo comparto istruzione e ricerca composto da 1.232.248 dipendenti, pone in essere due ipotesi di accordo con la previsione di aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti. Poi di 96 per il personale Ata e infine 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi.
Giorno 25 maggio 2023, è stata sottoscritta l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale delle Funzioni Centrali, per tutta la durata del triennio 2019-2021. Ad essere coinvolti sono 6.200 tra dirigenti pubblici e professionisti delle Amministrazioni centrali. Sono compresi anche i dirigenti sanitari del Ministero della Salute, dell’Aifa e i professionisti degli enti previdenziali.