A luglio qualcuno riceverà una sorpresa: in busta paga, alcuni lavoratori vedranno uno stipendio triplicato.
Il mese di luglio di quest’anno ha in serbo, per alcune categorie specifiche di lavoratori, una busta paga triplicata. Ad influire su questo sostanzioso aumento saranno il conguaglio per la dichiarazione dei redditi, la quattordicesima e il taglio del cuneo fiscale. Tutti fattori che contribuiranno alla ricezione di uno stipendio molto più ricco rispetto agli altri mesi. Si tratta di una notizia decisamente positiva che porta un po’ di gioia ai diretti interessati. C’è da dire che, dopo mesi e mesi di problemi economici legati all’inflazione, un pagamento di questo calibro è senz’altro ben accetto.
Sappiamo bene che dal punto di vista economico non abbiamo attraversato un periodo tranquillo. Al contrario, i continui aumenti dei prezzi, ci hanno portato a dover modificare in qualche modo il nostro stile di vita. Ridimensionare le spese, fare attenzione a cosa mettiamo nel carrello, rinunciare agli sfizi. Questo è ciò che è accaduto finora e che, probabilmente, nonostante la ripresa economica, continuerà ad accadere per un po’ di tempo. La notizia della triplicazione dello stipendio è come una boccata di aria fresca. Approfondiamo insieme tutti i fattori che porteranno a quest’aumento.
La triplicazione dello stipendio di luglio avverrà in base a fattori differenti. Le principali cause di questo aumento sono, come già detto, il nuovo taglio del cuneo fiscale, la quattordicesima e il conguaglio per la dichiarazione dei redditi. Tutti fattori slegati tra loro che concorrono ad un considerevole aumento del mese di luglio. Ovviamente, la ricezione di questi soldi in più, dipende dalla singola situazione e condizione del lavoratore.
La ricezione della quattordicesima mensilità è automatica e non bisogna fare nulla di pratico per richiederla. Viene accreditata automaticamente sullo stipendio del mese di luglio, ogni anno.
Questo è un trattamento speciale riservato a tutti i lavoratori dipendenti che abbiano compiuto e superato i 64 anni di età. La situazione è differente se parliamo del rimborso IRPEF. Per ottenere il rimborso IRPEF bisogna che i contribuenti inviino entro e non oltre il 31 maggio di quest’anno il modello 730 del 2023. Analizziamo tutto nel dettaglio.
Lo scorso primo maggio, in occasione del consiglio dei ministri, il governo Meloni ha approvato il nuovo decreto lavoro. Si tratta di una serie di misure indirizzate ai lavoratori dipendenti. Una tra queste è il nuovo taglio del cuneo fiscale, un taglio introdotto precedentemente dal governo Draghi.
Adesso questo taglio, con le nuove direttive, è ulteriormente rafforzato. Per chi non lo sapesse, il cuneo fiscale rappresenta la differenza che intercorre tra lo stipendio lordo ricevuto dal proprio datore di lavoro e lo stipendio netto che si legge in busta paga. Lo stipendio netto presenta, in aggiunta, contributi e tasse. Lo scopo del governo è ridurre i contributi che il lavoratore deve pagare.
A partire da luglio di quest’anno, saranno gli stessi datori di lavoro a dover rivedere tutte le regole per il calcolo dello stipendio. Parliamo proprio del calcolo dal lordo al netto. Tutti coloro che sono in possesso di una retribuzione di 2.692 euro netti al mese, e dunque raggiungono il reddito di 35 mila euro, subiranno il nuovo taglio. Si tratta della riduzione della quota sulle spalle del dipendente, ovvero la quota contributiva. Con l’ultima legge si raggiunge un taglio del 4%.
Questo importante sconto sui contributi a carico del dipendente partirà a luglio di quest’anno e continuerà almeno fino a dicembre. Coloro che hanno, ad esempio, un reddito annuo di 10 mila euro, a luglio potranno notare un aumento dello stipendio di 26 euro rispetto a giugno. Coloro che percepiscono una retribuzione annua che raggiunge i 25 mila euro, noteranno un aumento di almeno 55 euro sullo stipendio di luglio. Sale ancor di più per chi ha un reddito pari a 35 mila euro, con un aumento di 65 euro.
A luglio 2023 arriverà anche la quattordicesima. La quattordicesima si percepisce solo nel momento in cui è esplicitamente previsto all’interno del contratto. Il totale di questa quattordicesima è, per definizione, pari a quanto si è percepito nell’ultima retribuzione. L’altra condizione è che si abbia lavorato per almeno 12 mesi nell’arco dell’ultimo anno. Se non si raggiunge questa condizione avviene un ricalcolo che tiene conto dei soli mesi in cui si è prestato servizio.
Per ottenere, invece, il rimborso IRPEF, dovrete essere veloci. Il datore di lavoro è colui che provvede all’erogazione di tale pagamento: anticipa l’importo nella busta paga se nella dichiarazione reddituale risulta esserci un credito IRPEF. Dunque questo è possibile solo se si compila la dichiarazione dei redditi con il modello 730 entro il 31 maggio di quest’anno.
Ci sono dei casi in cui questo rimborso raggiunge cifre molto alte. Ad esempio, coloro che non hanno potuto beneficiare del trattamento di 100 euro (quello integrativo dell’anno scorso) nonostante fossero idonei, lo potranno recuperare. Si recupera tramite la dichiarazione dei redditi dell’anno corrente e si otterrà in busta paga un rimborso di ben 1200 euro!