L’intenzione del comune di Milano sarebbe quella di destinare a lavoratori e studenti le case che ora vengono affittate solo per brevi periodi
Dopo le polemiche e il campeggio improvvisato degli studenti del Politecnico, la giunta comunale sta cercando una soluzione che accontenti un po’ tutti. Prima di tutto è necessario trovare il modo di abbassare i costi degli affitti che sono arrivati a prezzi decisamente troppo alti. L’obiettivo è uno solo: cercare di far scendere i prezzi degli affitti delle case aumentando l’offerta.
Per questo Milano sta chiedendo al governo di poter imporre delle proprie regole in materia di affitti brevi, così come è stato concesso a Venezia. Il governo ha già permesso alla città di Venezia di applicare una normativa pensata proprio per chi affitta la propria casa per tempi brevi.
Con l’emendamento 37-bis al decreto Aiuti, Venezia potrà stabilire zona per zona come regolamentare l’uso delle case deestinate al solo scopo turistico. L’associazione degli inquilini non può che esultare per questa decisione. E presto potranno ricorrere a questo emendamento anche le città più popolose d’Italia.
Infatti, possono accedere anche le città come Milano, Firenze e Bologna. Lo ha spiegato l’assessore Maran in vista anche dell’incontro tra i rappresentanti di alcune grandi città e il ministro del Turismo Santanchè. La linea che è stata condivisa è proprio quella di cercare di destinare agli studenti o ai lavoratori alcune di quelle case che, ad oggi, vengono affittate solo ai turisti.
Oggi, sempre secondo l’assessore Maran, a Milano ci sono circa 17mila case che vengono affittate per periodi brevi e per uso turistico. Le case popolari sono nella città milanese sono 28mila e, tra non molto, i numeri si pareggeranno. Le abitazioni che i proprietari affittano per brevi periodi sono pari, circa, al 15 – 20% del mercato.
Questo sarebbe uno dei motivi per i quali, poi, gli affitti per lavoratori e studenti sarebbero così alti. Per abbassare i costi, gli addetti ai lavori sono in contatto con le varie parti sociali coinvolte, i sindacati degli inquilini e i piccoli proprietari per cercare di trovare delle nuove formule. Concordare, cioè, delle nuove tariffe che possano mettere d’accordo tutti quanti.
Da settembre dovrebbe partire il progetto sperimentale Casa ai lavoratori a cui potranno aderire tutti quei proprietari delle case a Milano. Si tratta di un esperimento che vedrebbe, con chi accetterà di aderire, di concordare un canone più basso. Gli appartamenti a costi calmierati potranno essere dati in affitto solo ai lavoratori con un Isee che non superi i 26mila euro.
In questo modo, secondo l’assessore, i proprietari non dovrebbero più preoccuparsi di inquilini morosi, perchè, con un affitto più basso la probabilità di ricevere l’affitto tutti i mesi è più alta. Il progetto non risolverà, sicuramente, tutte le qustioni, ma, almeno, riducendo gli affitti si eviteranno gli incrementi che potrebbero esserci negli anni futuri.