Strage nella Rsa, proseguono le indagini

Rsa, dopo la strade del 7 luglio, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano procederà con l’iscrizione nel registro degli indagati dei primi nomi inseriti nell’ambito dell’inchiesta avviata da diversi giorni.

Vigili del fuoco Incendio Milano
Vigili del fuoco – imilanesi.nanopress.it

Stiamo parlando della Rsa “casa per coniugi” di via dei Cinquecento a Milano dove a causa di un incendio hanno perso la vita più ospiti della struttura. I responsabili dell’incendio sono stati accusati di omicidio colposo e lesioni colpose causate da un incendio colposo.

Nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia sui corpi di Laura Blasek, Nadia Rossi, Anna Garzia, Mikhail Duci, Paola Castoldi e Loredana Labate. Successivamente ci saranno le prime iscrizioni.

Ecco su quali versanti si concentrano le indagini

Per quanto possa essere assurdo è proprio così tra i nomi degli indagati ci sarà probabilmente anche il personale che era presente all’interno della struttura quella notte e gli addetti della manutenzione della struttura che risulta essere di proprietà del comune. Le indagini sono concentrate in particolare su tre versanti. Si vuole capire quale potrebbe essere la causa del rogo anche se secondo le prime ricostruzioni sembrerebbe che l’innesco sia avvenuto da una sigaretta fumata dentro la camera 605.

Casa di riposo incendiata
Casa di riposo incendiata – imilanesi.nanopress.it

A chiamare i soccorsi sarebbe stata la custode presente quella notte nella struttura. La donna avrebbe chiamato il soccorso affermando di essere l’operatrice della Casa per coniugi. Poi avrebbe spiegato di aver verificato quanto segnalato da un’ospite che lamentava all’interno della struttura del fumo. In effetti ogni singola stanza della rsa era stata travolta da fuoco e fumo, per questo aveva chiesto urgente intervento da parte dei vigili del fuoco parlando al centralinista del numero unico di emergenza.

In struttura presenti infermieri, custodi e addetto specializzato

Proges nelle scorse ore ha diffuso una nota in cui garantisce il rispetto di tutte le normative. Secondo un primo controllo, il sistema di rilevazione fumi era rotto. Tra le persone presenti in turno c’erano 5 operatori socio sanitari, 1 infermiere, 1 custode che lavoravano come sempre nel rispetto delle soglie di minutaggio richieste dalla Regione Lombardia e dai contratti lavorativi.

Per quanto riguarda le misure adottate da Proges, la società conferma  la presenza di 1 addetto specializzato antincendio che ha somministrato agli operatori socio sanitari corsi antincendio straordinari in modo tale da garantire la presenza di persone formate turno per turno, con dotazioni antincendio a norma in grado di agire in caso di bisogno. Dopo la sciagura, il sindaco Beppe Sala ha dichiarato che chi ha sbagliato pagherà, compreso il Comune, perché 6 persone sono morte e non si può far finta che non sia successo nulla.

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