Superbollo auto, il governo sta prendendo in considerazione l’ipotesi di abolire la tassa, intervenendo quindi sulle micro tasse considerate dispendiose e inutili.
Per chi non lo sapesse, il superbollo è il contributo che devono pagare i possessori di auto di potenza superiore a 185 kilowatt, che ha un costo di €20 per kW in più oltre i 185.
Ovviamente il superbollo riguarda soltanto i veicoli sportivi, le supercar, le auto di lusso e i SUV di grandi dimensioni e di importante cilindrata.
Un’auto che ha potenza fino a 250 kW, con il superbollo, dovrebbe andare a pagare €1300. Qualora si dovesse decidere di abolire la tassa, a beneficiarne sarebbero moltissimi utenti. Ad annunciare la novità è stato il ministro alle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini che definisce la tassa odiosa più di molte altre.
La sua abolizione andrebbe a dare il giusto ossigeno al mercato, risolvendo tantissimi problema che riguardano milioni di famiglie. ACI promuove l’idea, dichiarando che dopo 11 anni di richieste, finalmente il governo ha deciso di mettere mano al superbollo, una tassa iniqua oltre che inutile. Quest’abolizione in realtà andava presa in considerazione molto tempo fa, ma a quanto pare nessuno ha ritenuto l’intervento degno di attenzione.
Il Presidente Angelo Sticchi Damiani, ha ringraziato il governo di Giorgia Meloni per aver finalmente modificato l’anomalia di una tassa applicata da sempre senza una reale motivazione. Secondo lui il superbollo ha un unico effetto ovvero distorcere e deprimere il settore automobilistico italiano puntando sui costruttori automobilistici più prestigiosi di tutto il mondo.
L’abolizione del superbollo, ritornerà a dare la libertà a tutti quanti di decidere tranquillamente sull’acquisto delle auto, senza dover prendere in considerazione alcune limitazioni specifiche, del tutto inutili.
La misura in questione dovrebbe essere inserita nella riforma fiscale ma bisognerà attendere ancora un po’ per scoprire se le cose andranno davvero in questo modo. Per poterlo fare bisognerà verificare le risorse che il governo italiano ha a disposizione. La verifica sarà effettuata nel prossimo autunno.
Poi ci sarà la legge di bilancio. A questo punto la riforma fiscale andrebbe ad applicare il passaggio da quattro a tre aliquote a partire dal prossimo anno. Poi interverrebbe anche a favore delle famiglie e della natalità. Andrebbe ad applicare inoltre la riduzione delle tasse per quanto riguarda le tredicesime e molto altro ancora. Tutto questo dovrebbe aiutare e agevolare i lavoratori di qualsiasi fascia di reddito.