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Superbonus, qual è la differenza tra bonifico parlante e ordinario

Qual è la differenza principale tra il bonifico parlante e quello ordinario inerente alla richiesta del superbonus? Andiamo a vederla.

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La categoria dei bonifici bancari è fondamentale per coloro che stanno ancora lavorando alla ristrutturazione legata al superbonus o ad altre tipologie di agevolazioni fiscali.

È essenziale conoscere il corretto procedimento per i pagamenti alle aziende a cui ci si affida, al fine di evitare inconvenienti e poter usufruire delle detrazioni previste.

In particolare, è cruciale comprendere quale tipo di bonifico bancario utilizzare in base al contesto.

In queste circostanze, è di vitale importanza impiegare un bonifico parlante anziché uno ordinario, che invece è adatto per altre situazioni.

Superbonus: cos’è il bonifico parlante?

Il bonifico parlante è una tipologia di pagamento frequentemente usata dai cittadini quando si trovano ad eseguire lavori edilizi e desiderano usufruire di bonus e detrazioni fiscali.

Si tratta di una modalità di pagamento che viene accettata per l’accesso ai bonus edilizi, e deve essere considerata valida soltanto se i dati vengono correttamente inseriti.

Per effettuare il bonifico parlante ci sono due procedure: una online e l’altra offline.

Operai su cantiere edile-imilanesi.nanopress.it

Tramite questo metodo di pagamento, gli enti pubblici, come l’Agenzia delle Entrate, possono ottenere le informazioni fondamentali per dare l’accesso ai bonus inerenti alle opere di ristrutturazione e ai lavori di riqualificazione energetica effettuati.

Distinguere un bonifico parlante da uno ordinario non è difficile: nel primo caso, le informazioni sono maggiormente dettagliate, mentre nel secondo appaiono più sintetiche.

Per quanto riguarda bonifico ordinario, basta inserire la data, il nome, il cognome e l’indirizzo della persona che lo riceve, nonché il codice IBAN del soggetto a cui è destinato denaro e la causale, che indica il motivo del versamento dell’importo.

Il bonifico parlante richiede molte informazioni in più: il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o la partita IVA del soggetto che ha eseguito gli interventi.

Per quanto riguarda la causale del versamento, deve contenere le indicazioni sulla norma relativa all’intervento effettuato, specificando se trattasi di ristrutturazioni edilizie, risparmio energetico, interventi antisismici e acquisto di mobili o elettrodomestici.

La compilazione errata della causale

Per ciò che concerne il Superbonus bisogna effettuare il trasferimento con causale specifica, che consente di prelevare la ritenuta dell’8%.

Se, per sbaglio, il contribuente usa per il pagamento il bonifico ordinario, cesserà il suo diritto all’ottenimento delle detrazioni previste dal Superbonus.

Se il bonifico viene compilato in modo incompleto, c’è il rischio che la ritenuta non vada in essere, cosa che farebbe decadere il diritto alla maxi-detrazione.

Un’altra opzione è la ripetizione del pagamento in extremis, che comporta la restituzione della somma e consente di effettuare un bonifico parlante ex novo con causale specifica, compilando ogni parte correttamente, in modo che la ritenuta possa essere operata.

Se non fosse possibile ripetere il bonifico con causale specifica, la detrazione può essere messa in salvo tramite la richiesta da parte dell’impresa di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Nel caso in cui il bonifico parlante non può essere ripetuto, è possibile “salvare” la detrazione con la richiesta da parte dell’azienda esecutrice dei lavori di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Nella dichiarazione è fondamentale attestare la contabilizzazione corretta del ricavo. Nel documento dovrà inoltre dichiarare la contabilizzazione corretta delle relative somme in modo da determinare il reddito d’impresa.

È importante sottolineare che la causale del bonifico compilato in modo errato non pregiudica l’accesso alle detrazioni fiscali.

Published by
Giusy Pirosa