Nella mattina di lunedì 4 settembre, una mamma entra nella camerette della sua bimba e la trova senza vita.
La notizia è apparsa su tantissime testate giornalistiche nella giornata di lunedì 4 settembre. A Martinengo, verso le 8.00 del mattino, Sokhna, una giovane mamma, era entrata nella cameretta dei bimbi per svegliarli.
E’ stato allora che si è accorta che la bimba non respirava più. Nonostante i soccorsi fossero arrivati in brevissimo tempo, e le manovre di rianimazione dei sanitari, questi avevano dovuto constatare il decesso.
La salma della piccolina era stata portata all’obitorio dell’ospedale di Bergamo Papa Giovanni XXIII dove, su ordinanza del pubblico ministero, Maria Esposito, ieri si è svolta l’autopsia.
Dagli esami effettuati è emerso che la piccola Khadija sarebbe deceduta all’improvviso per delle problematiche legate al cuore. Queste potrebbero essere state congenite, ma sembra che al riguardo non ci sia una certezza.
Matteo Marchesi, anatomopatologo che ha eseguito l’autopsia, ha anche dichiarato che non ci sono state negligenze da parte dei medici dell0spedale di Treviglio e del nosocomio di Milano.
Il corpicino della bimba non presentava lesioni di alcun tipo. E, nel sangue, non c’era alcuna presenza di un eccesso di tranquillanti. Dunque la bimba è deceduta nel sonno per cause naturali.
La procura ha, inoltre, aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Una prassi necessaria per permettere agli inquirenti di concludere le indagini e fare chiarezza sull’accaduto.
Dalle indagini si è saputo che la piccola era in cura al nosocomio Carlo Besta di Milano per alcuni problemi psicomotori. Inoltre, all’inizio di agosto, i genitori l’avevano portata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio.
Ed era stata ricoverata a causa di una febbre alta. I medici, in quell’occasione, le avevano riscontrato un’infezione da salmonella. L’avevano curata e dimessa nel giro di pochi giorni.
Il giorno in cui la mamma l’ha trovata senza vita, era in programma un’altra visita di controllo sempre presso il nosocomio milanese. Ora i genitori attendono la restituzione della salma di Khadija per poterle dare l’ultimo saluto.
I genitori non si danno pace. Le parole del papà in un’intervista all’Eco di Bergamo raccontano il dramma che la famiglia sta vivendo in queste ore. Il padre Elhadji di 32 anni, ha raccontato che prima di uscire per il lavoro aveva baciato i suoi piccoli.
La bimba stava bene, e continua:
“Avremo il ricordo di una bimba che tanto ci ha resi felici e dava un senso alla nostra vita”.
Era uscito alle 8.00 del mattino per recarsi al lavoro. Sua moglie era rientrata da poco dal suo turno di notte da una ditta di Ghisalba dove era impiegata come operaia. Ora sono “genitori disperati”.