Una svolta nel caso di Stefania Rota, trovata la macchina della donna e, grazie al luminol, possibili nuove piste da seguire
Dalle indagini della scientifica, grazie al luminol, risultano delle nuove piste da seguire trovate all’interno della macchina della vittima, una Ford Fiesta. Il luminol serve ad evidenziare, attraverso un processo chimico, la presenza di residui di sangue o altro, anche dopo che qualcuno li ha lavati. Di che cosa si tratta, lo sapremo solo dopo gli accertamenti del laboratorio analisi.
La morte di Stefania risale probabilmente a febbraio, ma il cadavere è stato trovato solo il 21 aprile. I vigili del fuoco di Ponte San Pietro, dopo le segnalazioni di scomparsa, hanno forzato la porta della sua abitazione sita in via XI febbraio a Mapello, in provincia di Bergamo. Riverso sul pavimento del salotto c’era il corpo senza vita di Stefania.
Inizialmente le autorità hanno pensato ad un malore, ma poi, alcune stranezze hanno richiamato la loro attenzione. L’auto scomparsa, insieme alla borsa ed il cellulare sono stati tra gli elementi che hanno aperto la strada alle indagini e un fascicolo per un probabile omicidio a carico di ignoti. L’autopsia inoltre ha evidenziato problemi di salute, ma non decisivi per il decesso.
Stefania viveva ancora nella casa di famiglia
La vittima aveva 62 anni e viveva da sola nella casa di famiglia. Una villetta a due piani dove ha convissuto con i genitori, Giuseppe Rota, e Michelina Bombarda. Il padre era un fabbro molto conosciuto nel paese, sia lui che la consorte sono morti, lasciando tutto all’unica figlia.
Il suo lavoro consisteva nell’assistenza a tre anziani. Li aiutava sia nelle spese che nelle necessità quotidiane. Sembra anche che andasse fuori paese con loro, per questo la sua mancanza non è stata subito notata dai parenti. Secondo la loro testimonianza Stefania, nel periodo tra la fine di marzo e Pasqua, doveva accompagnare uno dei pensionati per un soggiorno in Liguria.
Gli zii ed i cugini, l’hanno descritta come una persona schiva, riservata ed educata. La vedevano poco, ma si sentivano regolarmente e sono stati proprio loro a dare l’allarme per la sua scomparsa. La sua morte appare sempre più misteriosa. Nuove scoperte hanno portato gli investigatori a proseguire le indagini. La macchina scomparsa certamente ha un ruolo in tutto questo.
Iniziate le ricerche gli inquirenti hanno ritrovato la Ford, immatricolata nel 2011. Era parcheggiata in un’area pubblica in via Foscolo, a circa 150 metri di distanza dall’abitazione. Il giallo si infittisce ed in Procura pensano ad un omicidio volontario. La vettura era lì da n po’ di tempo, gli abitanti della via l’avevano già notata.
Ritrovata la macchina
Qualcuno, avvicinandosi, aveva visto un finestrino abbassato. Sbirciando all’interno, aveva notato delle buste della spesa ed una tanica di benzina. Inoltre, gettati alla rinfusa, un maglione ed una coperta. Un particolare evidentemente discordante con la personalità della vittima.
I testimoni hanno poi aggiunto che la macchina è stata portata via e poi riparcheggiata sempre nella stessa area ma qualche posto più in là. Naturalmente gli investigatori devono ancora capire chi l’ha presa e perché. I carabinieri l’hanno sequestrata per svolgere tutti gli esami necessari.
Dopo l’attenta perquisizione della casa gli agenti non hanno ancora ritrovato la borsa, le chiavi di casa ed il telefono portatile. Ora stanno aspettando gli esami delle analisi di laboratorio. Stefania non aveva ferite era riversa a terra con il cappotto e le scarpe come se stesse per uscire o fosse appena rientrata a casa.