Il taglio pensioni INPS non è di certo una bella notizia: per alcune categorie di pensionati si registrano ben 54 euro in meno sull’assegno.
Il Governo Meloni è sempre attento a gestire al meglio la situazione delle pensioni. Una notizia ripresa dalle maggiori testate nazionali, mette l’accento sul taglio pensioni INPS nel mese di giugno. Un cedolino in attesa per inizio mese che potrebbe dare qualche delusione ad alcuni soggetti. La riduzione dell’assegno potrebbe avere un motivo ben preciso, non valutato dai pensionati ad inizio anno. Una manovra anticipata da una comunicazione, che ora non può più non trovare riscontro.
Taglio pensioni INPS: quali sono le categorie coinvolte?
È previsto un taglio pensioni INPS per il mese di giugno 2023, che sta facendo discutere. In realtà è stato anticipato attraverso una comunicazione INPS e l’ente stesso ha invitato gli interessati a fare attenzione. Il messaggio 1661 ha messo l’accento sulla restituzione delle somme per i soggetti titolari di pensione a basso reddito.
Significa che alcuni titolari dovranno restituire la quattordicesima degli anni 2019 – 2020, per gli over 64 con limiti di reddito. Non solo, ci sono anche tutti gli importi aggiuntivi in merito alla legge 388 del 2000, con pagamento di euro 154,94 previsto di solito nel mese di Dicembre sempre del periodo 2019 – 2020.
Quindi moltissimi pensionati potranno ricevere una comunicazione via mail o posta ordinaria da parte dell’Istituto, con richiesta di pagamento. Le trattenute saranno applicate sulle pensioni suddividendole in 24 ore per le somme aggiuntive, mentre 12 saranno le rate per tutti gli importi aggiuntivi calcolati.
Conseguenze del taglio pensionistico
A questo punto i pensionati si chiedono quale sia la conseguenza del taglio della pensione a partire dal mese di giugno in poi. Se la quota è già bassa, un taglio potrebbe comportare un vero e proprio rischio.
Questi tagli riguardano un determinato numero di pensionati e una categoria in particolare. Coloro che non hanno presentato il Modello Red o 730 negli anni 2019 – 2020 potrebbero subire questo taglio sul cedolino.
Per evitare che ci sia il taglio sulla pensione, ci sono anche dei metodi per evitare il taglio con le rate che vengono addebitate direttamente sull’assegno. Chi non ha presentato il modello 730 o RED ha modo di presentare una domanda all’INPS che si chiama Ricostituzione per motivi reddituali.
Una domanda che viene presentata attraverso il CAF di zona oppure con lo SPID, avvalendosi anche della carta di identità elettronica oppure carta nazionale dei servizi accedendo direttamente a tutti i servizi online. Si indica il numero della lettera ricevuta di indebito e gli anni richiesti che fanno parte del debito.
La conseguenza di questo taglio è significativa, soprattutto per coloro che di norma percepiscono una pensione molto bassa. Ridurre notevolmente l’importo ricevuto significa aumentare le varie difficoltà economiche. Si può in qualche modo recuperare, ma è una conseguenza ad un qualcosa che non è stato presentato nella maniera corretta a tempo debito.