Tari 2023, la tassa sui rifiuti che ha sostituito la TARES dal 2014 ad oggi, ha delle nuove tariffe stabilite dai comuni in base alla quantità dei rifiuti, alla superficie e al costo dei dei servizi zona per zona.
Del pagamento della Tar si parla nella legge 147 del 2013. Chiunque possieda locali o aree scoperte è obbligato a pagare la Tari entro i termini stabiliti.
Sono compresi gli spazi destinati ad utilizzi di vario genere, aree scoperte e locali che forniscono rifiuti assimilati e urbani.
Chi occupa l’immobile sia che si tratti di un inquilino in affitto, sia che si tratti del proprietario deve pagare la tassa entro le scadenze indicate. Ad essere escluse sono tutte le aree inutilizzabili, quindi terrazze e giardini, cortili o balconi, fatta eccezione delle aree utilizzate per delle attività economiche ben precise che ovviamente sono tassate.
La superficie calpestabile dà modo di calcolare la tassa sui rifiuti a persona. Per chi non lo sapesse, per calcolare la tassa sui rifiuti, si fa riferimento ai metri quadri e quindi allo spazio all’interno delle mura. Per le utenze domestiche non si tiene conto soltanto della superficie dell’immobile ma anche del numero degli occupanti.
Le tariffe si dividono in due categorie. Nella prima ci sono le utenze non domestiche, ovvero quelle adibite ad attività artigianali e commerciali. Nella seconda ci sono le utenze domestiche, quindi predisposte ad abitazioni. Alla Tari si applica anche l’addizione provinciale che è il 5% dell’imposta.
Nel 2020 sono arrivate delle novità per il calcolo della tariffa, per esempio è stata introdotta la revoca dei rifiuti speciali assimilati con i rifiuti urbani. Poi sono state aggiunte delle novità sulle somme non pagate e delle modifiche per la definizione dei rifiuti urbani. Tutto questo per rendere la situazione più chiara all’utente che qualora dovesse avere dubbi può comunque cercare delle informazioni sul sito ufficiale Arera.
Le scadenze per il pagamento della tassa sui rifiuti vengono fissate dai comuni e si dividono in tre rate. In genere la prima deve essere pagata entro il mese di aprile, la seconda è da pagare entro il mese di luglio, la terza entro la fine dell’anno. Per il pagamento ci sono diverse modalità. MAV, bollettino postale o modello F24. Per quanto riguarda il modello F24 si può pagare online sul sito dell’agenzia delle entrate, sul sito della banca o su quello di Poste Italiane.