In questi giorni si sta tanto parlando dell’inserimento nel decreto Asset, che è stato approvato il 7 agosto dal Consiglio dei ministri, di una norma che riguarda la tassazione degli extraprofitti delle banche.
Secondo quanto è stato riportato dalle fonti di governo italiane, il prelievo sugli extraprofitti delle banche, potrebbe portare alle casse dello Stato oltre due miliardi. La misura è stata approvata dal Cdm con grande sorpresa da parte di tutti ed è stata anche inserita all’interno del decreto Asset.
Norma di equità sociale, un passo avanti per tutta l’Italia
Il ministro Giorgetti parla dell’approvazione di una norma di equità sociale molto importante, che è il prelievo sugli extraprofitti delle banche per il 2023. Gli introiti saranno usati per due voci in particolare ovvero per dare aiuto ai mutui prima casa e in secondo luogo per il taglio delle tasse. Quest’ultima notizia è stata annunciata con soddisfazione e grande approvazione dal vicepremier Matteo Salvini durante la conferenza stampa dopo il Cdm.
L’innalzamento dei tassi della Bce ha causato l’innalzamento del costo del denaro per tutte le imprese e per le famiglie e imprese. Purtroppo però bisogna dire anche che non si è verificato un aumento uguale per i consumatori. In questo gap si andrà quindi a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche. La decisione è stata presa semplicemente andando a guardare gli utili del primo semestre 2023 delle banche. Ne è venuto fuori che non si tratta di una manciata di milioni, ma addirittura di alcuni miliardi.
Patrimonio e imposta, tutto ciò che prevede la nuova norma approvata dal Cdm
L’imposta straordinaria, secondo quanto previsto dalla norma approvata dal Cdm, dovrà essere versata entro il sesto mese successivo a quello della chiusura dell’esercizio. Ma prima del 1° gennaio 2024. Coloro che approvano il bilancio oltre il termine di 4 mesi dalla chiusura degli esercizi possono effettuare il versamento entro e non oltre il mese successivo al mese di approvazione. Invece i soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare, devono effettuare il versamento entro il 2024 non oltre il 31 gennaio.
Ad ogni modo la nuova tassa non potrà superare il 25% del patrimonio netto. L’imposta che è stata istituita per il 2023 ha un’aliquota del 40%, l’ammontare dell’imposta straordinaria, non potrà essere oltre una quota pari al 25% del valore del patrimonio netto fino alla data di chiusura dell’esercizio. Per concludere si sottolinea che l’imposta straordinaria, non è deducibile a fini di imposte sui redditi o imposta regionale per le attività produttive.