E’ possibile conservare le ceneri in casa o ci sono delle leggi che lo vietano? Tutti i chiarimenti su una pratica sempre più diffusa.
Molto spesso si dice che solo alla morte non c’è rimedio ed è senza dubbio una frase vera. L’ultimo atto dell’esistenza è qualcosa di ineluttabile e ognuno di noi sa bene che prima o poi quel momento arriverà. Quando una persona viene a mancare si pone il problema della sepoltura: in genere si procede con la tumulazione classica, anche se negli ultimi tempi viene data in aumento la cremazione. Questo processo consiste nel bruciare il corpo del defunto o della defunta, per poi ridurlo in cenere in un secondo momento. Ma come mai sempre più persone scelgono la cremazione al posto della tumulazione?
Ceneri in casa, è legale? Tutto ciò che c’è da sapere
I motivi possono essere molti, ma l’impressione è che in tanti si convincano a seguire questa pratica perché la legge permette di conservare le ceneri dell’estinto o dell’estinta all’interno della propria abitazione. Le ceneri in casa possono quindi essere tenute, ma è necessario rispettare alcune regole. La cremazione e la dispersione delle ceneri sono regolamentate dalla Legge n.130 del 30 marzo 2001 e lo stesso vale per la conservazione delle ceneri nella propria abitazione. Tuttavia, in merito a quest’ultimo aspetto le disposizioni sono di competenza delle Regioni e dei Comuni. Pertanto l’autorizzazione a questa pratica deve essere concessa dal sindaco del Comune nel quale è avvenuto il decesso.
Dopo l’incenerimento del cadavere tramite combustione, le spoglie mortali vengono inserite in un’urna. Le possibilità sono due: le ceneri vengono sparse nei luoghi dove la legge lo consente oppure l’urna può essere inumata in un loculo e quindi conservata in casa. Nel caso la persona venuta a mancare non abbia lasciato disposizioni in tal senso, sono i familiari a poter disporre delle ceneri nella maniera che ritengono più adeguata.
Come accennato, per conservare le ceneri del defunto o della defunta in casa è obbligatorio rispettare alcune norme, ovvero la sigillatura obbligatoria dell’urna e la trascrizione dei dati anagrafici della persona venuta a mancare, che devono essere riportati con chiarezza sull’urna stessa. E non è tutto, perché nel momento in cui il Comune di residenza autorizza l’affidamento ci sono altre norme da dover rispettare.
Gli obblighi (e i rischi) per chi vuole conservare le ceneri in casa
L’urna, infatti, deve essere conservata in un luogo molto sicuro, in modo tale da non correre alcun rischio di profanazione o altro. In più, la Polizia Locale o la Polizia Mortuaria devono poter controllare l’urna e i proprietari dell’abitazione devono garantire la disponibilità in tal senso. In caso di cambio di residenza l’urna potrà essere spostata solo previa autorizzazione; infine, gli altri familiari possono recarsi in visita nel luogo in cui è conservata l’urna.
Coloro che manomettono i sigilli di un’urna cineraria o ne disperdono le ceneri senza aver ricevuto alcuna autorizzazione dall’Ufficiale di Stato Civile commettono un reato penale e vanno incontro a multe pesanti (la sanzione amministrativa varia da Comune a Comune). Se non si vuole più conservare le ceneri del defunto o della defunta in casa bisogna presentare una dichiarazione sottoscritta all’Ufficiale di Stato Civile del Comune, provvedendo poi a collocare a proprie spese l’urna cineraria presso un cimitero.