Tentato stupro nel Parco2 di Rozzano

Una ragazza, mentre stava andando al lavoro, è stata aggredita da uno sconosciuto, salvata da un runner di passaggio.

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Donna impaurita-Imilanesi.it

Il fatto è accaduto sabato mattina del 5 agosto. Erano le 7.00 del mattino e la ragazza in questione stava percorrendo la strada del parco2 di Rozzano per recarsi al lavoro all’ospedale Humanitas. Un uomo, secondo il suo racconto, l’ha bloccata aggredendola alle spalle.

Dopo averle messo una mano sul viso, l’ha trascinata dietro alcune piante. Dopo averla buttata per terra, ha cercato di immobilizzarla. Il suo è stato un chiaro tentativo di stupro, ma, per fortuna per la ragazza, proprio in quel momento stava passando un runner.

Lo sportivo, infatti, ha sentito dei rumori sospetti e si è avvicinato al posto dove stava avvenendo la violenza. L’aggressore non ha aspettato che il runner si avvicinasse. Ha lasciato la ragazza ed è fuggito. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno soccorso la ragazza, chiaramente, sotto schock.

I carabinieri indagano sul caso

Gli agenti delle forze dell’ordine hanno raccolto tutti i dati del caso che serviranno per risalire all’aggressore. Oltre alle testimonianze, saranno molto utili le riprese delle videocamere di sorveglianza della zona che potranno, forse, fare luce sull’identità dell’aggressore.

Un ennesimo caso di violenza ai danni di una donna nell’hinterland milanese. Secondo alcuni dati riferiti da Alessandra Kustermann, primario del pronto soccorso ostetrico-ginecologico alla clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, nel corso di un’intervista, le violenze sessuali da parte di sconosciuti sono poche.

Sui 34 casi che si verificano in un mese, solo il 7% sarebbe compiuto da sconosciuti. Quindi, secondo il primario, e oggi anche presidente del un centro antiviolenza SVS Donna Aiuta Donna Onlus che lavora a stretto contatto con la Mangiagalli di Milano, sono aumentate le denunce.

E’ anche vero che i dati sono relativi, nel senso che si conoscono solo quelli che le vittime decidono di denunciare. Perchè questo non è un reato procedibile d’ufficio. La vittima deve presentarsi dai carabinieri e sporgere regolare denuncia. Nei primi mesi di quest’anno i casi denunciati sono già più di 150.

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Le violenze subìte dalle donne da parte di sconosciuti sono, però, la minoranza. Spesso una donna subisce molestie dal datore di lavoro, dal collega, da un conoscente o da un amico. In molti di questi casi, però, la vittima, o per paura o per vergogna, decide di non procedere con la denuncia.

La dottoressa ribadisce che si parla di violenza sessuale quando una donna dice chiaramente la parola no. Qualsiasi sia la situazione che sta vivendo o il motivo che l’ha portata fino ad un certo punto, se poi cambia idea, l’uomo in questione deve imparare ad accettarlo. No è No.

Lavorare sulla prevenzione

Fortunatamente in questo ultimo periodo le donne stanno trovando il coraggio e la forza di denunciare di più. Questo è dovuto anche al fatto di poter trovare delle persone che le ascoltano, sia in ambito ospedaliero che in ambito giuridico.

Esiste, infatti, intorno alla vittima di violenza, una struttura in cui può chiedere aiuto psicologico, legale ed economico. Persone che sono in grado di dare un supporto concreto perchè specializzate in questo ambito. Si aggiunge anche il fatto che le forze dell’ordine, in molti casi, riescono a risalire all’aggressore.

Sarebbe meglio, però, lavorare sulla prevenzione. Educare i giovani ragazzi, fin da bambini, a rispettare le donne, sia in ambito famigliare che scolastico, sarebbe già un passo avanti. E l’esempio arriva dai genitori e dagli insegnanti e da tutti gli adulti che circondano un bambino.

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