Cosa fare se una volta accesi ci troviamo di fronte a dei termosifoni che non si scaldano? Vediamo in che modo è possible risolvere il problema.
In attesa di tempi più freddi, la manutenzione dei termosifoni, ci mette al riparo da problemi imprevisti come i radiatori freddi che non riscaldano.
Può accadere che in inverno, con il freddo fuori dalle nostre case, nell’accendere i termosifoni si noti che in realtà pur funzionando a pieno regime, i termosifoni siano caldi in alto, e freddi in basso.
Ovviamente c’è un problema da risolvere se vogliamo che la casa si scaldi a sufficienza.
Li abbiamo dimenticati appena arrivata la bella stagione e, ai termosifoni non ci abbiamo pensato più, tuttavia è arrivato (quasi) il periodo invernale e dunque, anche il momento di controllare lo stato di salute del nostro sistema di riscaldamento e dei termosifoni.
Ma se una volta accesi non scaldano nella maniera corretta cosa si dovrebbe fare e poi per quale motivo non funzionano?
Le ragioni del malfunzionamento dei radiatori sono molteplici: rottura, deterioramento ma anche una cattiva installazione.
O forse la causa è dovuta a dei radiatori che non sono stati spurgati prima della stagione invernale.
Lo spurgo è un processo che consiste nell’espellere tutta l’aria che si è accumulata durante i mesi di inattività dell’impianto.
Se il radiatore è ben installato, in buone condizioni ed è stato sfiatato correttamente, è molto probabile che se rimane caldo in alto e freddo in basso, ciò sia dovuto al normale funzionamento della valvola termostatica.
Installate nei radiatori, le valvole termostatiche regolano il flusso di acqua calda che entra nel radiatore. Più acqua scorre nel radiatore, più calore viene emesso, ma anche più energia viene consumata (per ogni grado Celsius in più, viene consumato circa il 7% in più di energia).
Una volta che vengono selezionati i gradi Celsius che si desidera raggiungere nella stanza, la valvola è dotata di un sensore in grado di identificare se la temperatura ambiente corrisponde a quella selezionata dall’utente.
Per questo è necessario uno strumento per svitare il rubinetto (se non è possibile aprirlo manualmente), un piccolo contenitore e un panno.
Dopo aver posizionato un panno per terra, è opportuni controllare che il foro laterale del rubinetto di scarico non vada a bagnare la parete.
In tal caso, sarà necessario porre un canovaccio pulito in modo che l’acqua non finisca sulla parete. Inoltre, va posto un contenitore sotto l’apertura e, utilizzando un cacciavite, altro strumento, o manualmente, svitare delicatamente e lentamente la vite fino a quando appare un caratteristico sibilo.
A questo punto non si dovrà fare altro che aspettare che il sibilo cessi.
Il fatto che il sibilo cessi non sta a indicare che l’aria nel termosifone è fuoriuscita del tutto. Quindi è necessario svitare un po’ di più la vite fino a quando l’acqua non esce dal foro.
A questo punto occorre prestare particolare attenzione, poiché nei primi istanti il liquido di raffreddamento può fuoriuscire in modo irregolare e con schizzi.
Dopo aver atteso è possibile girare la valvola. Per assicurarsi che tutto sia fatto correttamente, si dovrebbe sentire la parte precedentemente fredda del termosifone, dopo alcuni minuti riscaldarsi. Se ciò non accade, l’operazione deve essere ripetuta.
Per questo motivo, è necessario controllare la pressione dell’acqua. Nel caso in cui sia inferiore a 1 bar, è necessario regolarla tramite la leva della pressione dell’acqua per ottenere un valore di funzionamento ottimale compreso tra 1 e 2 bar.
Se questo non è il caso, cioè se la pressione è troppo alta, è opportuno abbassarla.
A tale scopo, è sufficiente agire sul rubinetto posto al di sotto della caldaia, che riduce la pressione dell’acqua.
Nel caso in cui non si riesca a risolvere autonomamente questo tipo di problemi, è consigliabile ricorrere a un professionista del settore perché, lasciando il sistema senza controllo per un lungo periodo di tempo, il fabbisogno di gas metano può aumentare, con conseguenti ricadute sulla bolletta.