L’incrdibile storia di Tiziano Ronchi, Insegnante d’arte bresciano , dopo la prigione in Nepal, oggi è tornato a casa
Tiziano Ronchi, il giovane insegnante bresciano, rinchiuso in un carcere in Nepal, da qualche giorno ha fatto ritorno in Italia. Il 5 marzo scorso, dopo un’escursione, le autorità nepalesi lo hanno arrestato con l’accusa di aver tentato di trafugare alcuni reperti sacri dall’area dei templi di Bakthapur, a dieci chilometri da Katmandu.
Il 12 aprile era attesa la prima udienza per esaminare il suo caso. Purtroppo un “niente di fatto” ha portato la decisione al prossimo 21 aprile. Il rinvio non è, però, certo. Così Tiziano di sua spontanea volontà ha deciso di ritornare in Italia ed attendere qui la decisione finale del tribunale asiatico.
Decisione slitttata un’altra volta
Arrestato subito dopo le accuse e rilasciato grazie all’aiuto economico dei suoi genitori, l’insegnante bresciano non ha più avuto la forza di aspettare in Nepal la decisione del tribunale. Ora è tornato nel suo paese d’origine dove vive con la famiglia consapevole che questa sua decisione potrebbe incidere negativamente sul verdetto finale.
La sua voglia di tornare alla normalità ha prevalso su tutto il resto. La sua versione è diversa da quella di chi lo ha accusato. Si è sempre proclamato innocente, fin dall’inizio. Il Consolato italiano lo ha aiutato nella scelta del legale che lo ha difeso e che continuerà a farlo anche mentre Tiziano è in Italia.
Le indagini sono ancora in corso, ma se l’accusa verrà formalizzata, Tiziano dovrà scontare una pena fino a 5 anni di carcere. I tempi, purtroppo, si preannunciano piuttosto lunghi. Da qui la sua decisione di rientrare in patria. Lo fa sapere Tiziano stesso attraverso una nota scritta:
“Non essendo richiesta la mia presenza, attenderò dal mio Paese lo sviluppo del processo, che verrà seguito direttamente dal mio avvocato nepalese. Saldo nella certezza della mia innocenza, ho preso questa decisione consapevole che questa mia scelta potrebbe anche influire sul verdetto del tribunale, sbilanciandolo a favore dell’accusa“.
La Farnesina si dissocia
La Farnesina, da parte sua, ha rilasciato una dichiarazione attraverso la quale si dissocia dalla decisione presa da Tiziano. Ribadisce, infatti, che Ronchi ha lasciato il Nepal sotto la sua esclusiva responsabilità, nonostante sapesse che muoversi e ritornare in Italia potrebbe complicare ulteriormente la sua posizione.
In effetti, la Corte nepalese è chiamata a decidere sia sull’innocenza o colpevolezza edl giovane, ma anche sulla sua possibilità di rientrare in Italia. Da parte sua Tiziano, dopo il lungo periodo di stallo tra prigione ed ospedale, non se l’è più sentita di rimanere là. Ha ringraziato per il sostegno i suoi famigliari, gli amici e il Console generale Gianluca Rubagotti, il corpo diplomatico italiano, il consolato onorario nepalese e l’Accademia.