Tossicodipendente di 50 anni arrestato dalle forze dell’ordine. Aggrediva violentemente l’anziana madre 84enne e la minacciava per ottenere denaro: un incubo senza fine
La convivenza con un figlio tossicodipendente può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Lo dimostra il tragico caso di una donna di 84 anni, costretta a subire continue violenze e vessazioni per soddisfare le richieste di denaro del figlio. L’escalation di minacce e aggressioni ha portato all’arresto dell’uomo per tentata estorsione, ma ha messo in luce anche una problematica più ampia: l’accesso ai servizi per le persone dipendenti da sostanze.
La tragedia si è consumata venerdì sera a Milano, in un appartamento nei pressi di piazzale Dateo. Il figlio 50enne, con seri problemi di tossicodipendenza, si è scagliato contro la madre anziana dopo aver richiesto denaro per acquistare stupefacenti. Gli agenti intervenuti per placare la situazione sono stati a loro volta aggrediti e insultati dall’uomo. Dopo una dura lotta, l’arresto è stato effettuato per resistenza e pubblico ufficiale, nonché per il tentato estorcere denaro.
In questa triste circostanza, si avvicina la Giornata internazionale contro il consumo e il traffico di droga, che si celebra il 26 giugno. A questo proposito, le campagne di sensibilizzazione si moltiplicano, con l’obiettivo di affrontare il problema dell’accesso ai servizi per le persone dipendenti da sostanze, in particolare per le donne.
Secondo una ricerca delle Nazioni Unite, solo il 20% delle persone che intraprendono un trattamento per la tossicodipendenza sono donne. Questo dato allarmante evidenzia una disparità significativa nell’accesso ai servizi di recupero. La relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze del 2022 ha rivelato che, nell’arco di un anno in Italia, i servizi per le dipendenze hanno assistito 123.871 persone, principalmente uomini (86%), con un’età media di quasi 42 anni.
Le donne che cercano aiuto per la dipendenza, invece, risultano più giovani, con un’età media di 40 anni. La campagna “Una via d’uscita alla portata di tutte” promossa da Dianova, un’organizzazione che si occupa da 40 anni di cura delle persone dipendenti da sostanze, mira a costruire servizi inclusivi e abbattere barriere e pregiudizi. Secondo lo psicologo Simone Feder, fondatore della Casa del Giovane di Pavia, è fondamentale creare servizi che nascono dalle realtà incontrate sul campo e che siano in grado di comprendere e affrontare le sfide affrontate dai giovani, entrando nel loro mondo e condividendo le loro esperienze.
Alla luce di storie come quella di questa donna anziana, che ha vissuto un inferno a causa della tossicodipendenza del figlio, è urgente intensificare gli sforzi per garantire un accesso equo e adeguato ai servizi di recupero. Nessuno dev’essere lasciato indietro. É indispensabile sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di combattere il consumo e il traffico di droga. Solo così potremo sperare di porre fine a tragiche situazioni familiari come questa e offrire un futuro migliore a coloro che lottano con la dipendenza.