Il giovane Kamel Yassa Ayed Agaiby, rifugiato di 19 anni di origini egiziane, è deceduto per annegamento in prossimità del Tempio Voltiano nel Lago di Como.
L’affascinante località turistica del Lago di Como è stata teatro di una tragedia che ha coinvolto un giovane di soli 19 anni. Kamel Yassa Ayed Agaiby (questo il suo nome), proveniente dall’Egitto e presente in Italia con lo stato rifugiato, ha perso la vita nelle acque del lago. Il dramma che l’ha visto protagonista si è compiuto lunedì 21 agosto, nel pomeriggio. Luogo preciso dell’incidente è la spiaggia non autorizzata del Tempio Voltiano.
Morto per annegamento nel Lago di Como. Totale indifferenza per un giovane rifugiato egiziano di 19 anni
Secondo quanto riportato dalla redazione de “Il Giorno”, il giovane è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Si trovava sul fondo, a una profondità di circa quattro metri. Nonostante i tentativi di rianimarlo da parte degli operatori sanitari del 118, intervenuti tempestivamente sull’area specifica del Lago di Como, Kamel Yassa Ayed Agaiby non ce l’ha fatta. Il 19enne è stato condotto in condizioni disperate presso l’ospedale Sant’Anna. Lì si è spento durante la notte.
Una notizia raccapricciante ha aggiunto ulteriore dolore alla tragedia, tanto da suscitare sdegno e sgomento. A quanto pare, il tremendo destino che ha colpito il giovane 19enne è stato accolto con assoluta indifferenza da parte dei bagnanti che erano presenti sul luogo. Infatti, poco dopo che Kamel Yassa Ayed Agaiby è stato recuperato, molte persone hanno continuato a fare il bagno in quel punto del lago di Como come se non fosse accaduto nulla. La mancanza di empatia per la terribile situazione è stata assolutamente sconvolgente e riprovevole.
Inoltre, è importante sapere che proprio la zona adiacente al Tempio Voltiano non è balneabile. Un’indagine redatta da Ambientante ha messo in luce che in quel punto confluiscono le acque del torrente Cosia, in cui confluiscono le acque del depuratore cittadino.
Va, comunque, sottolineato che un altro giovane, Leonardo Giaroli, ha tentato disperatamente di salvare Kamel. Giaroli non ha esitato e si è tuffato per recuperare il ragazzo egiziano. Purtroppo, il suo gesto coraggioso non ha avuto l’esito desiderato. Le circostanze hanno reso il salvataggio estremamente difficile. L’acqua era oscura e la visibilità praticamente nulla. Anche un altro turista avrebbe partecipato agli sforzi di Leonardo Giaroli ma l’epilogo, è stato il più nefasto che si potesse pensare.