Incendio ieri nella notte in una casa di riposo a Milano: morte 6 persone. L’origine del rogo è stata individuata in una sigaretta non spenta nella camera di due delle vittime
Nel cuore della notte di ieri, un devastante incendio ha scosso la Casa dei Coniugi, una struttura residenziale per anziani situata in via dei Cinquecento a Milano. All’interno della struttura, al momento dell’incidente, si trovavano ben 167 persone. L’incendio è divampato intorno all’1:20, causando una terribile perdita di vite umane e lasciando oltre 80 feriti. La struttura, che operava come residenza assistita per anziani con diversi gradi di dipendenza, non richiedenti il ricovero, era composta da 12 unità. Due di esse erano dedicate ai malati di Alzheimer. La struttura si compone in un edificio di tre piani risalente al 1920. Nel 1955 era stato trasformato in casa di riposo con 210 posti letto.
Casa di riposo incendiata: scoperta l’origine delle fiamme
In questa tragica circostanza, due vittime hanno perso la vita carbonizzate dalle fiamme, si tratta di due donne di 69 e 87 anni. Altre quattro persone, tre donne di 75, 84 e 85 anni, e un uomo di 73 anni, sono decedute a causa dell’inalazione di fumo che si è inizialmente diffuso al primo piano prima di propagarsi al secondo.
Le indagini e le testimonianze dei pazienti della casa di riposo hanno portato alla luce il fatto che l’incendio è probabilmente scoppiato a causa di una sigaretta non spenta nella stanza 605. All’interno di questa stanza si trovavano le due vittime, Nadia Rossi di 69 anni e Laura Blasek di 87 anni. I vigili del fuoco, durante i sopralluoghi, hanno anche rilevato che i sistemi antincendio non erano a norma, con impianti di rilevazione fumo guasti, estintori e porte tagliafuoco non funzionanti.
È importante sottolineare che i problemi riguardanti i sistemi antincendio della struttura erano già noti prima di questa tragedia. Era presente in bacheca, a firma di Claudia Zanetti, direttrice della Coop Proges che gestisce la casa di riposo, in cui si segnalavano le problematiche degli impianti di rilevazione dei fumi. Era stato previsto l’intervento di un addetto specializzato nella lotta antincendio ad alto rischio durante il turno notturno, a causa del calo del personale.
Dinamica dell’inizio dell’incendio
Gli investigatori stanno attualmente indagando anche sul numero ridotto di operatori in servizio, appena sei per 150 ospiti della struttura. La procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano, ha dichiarato che “il punto di origine dell’incendio è il letto di una persona ricoverata”. La dinamica precisa dell’innesco è ancora oggetto di approfondimento da parte degli inquirenti. Si ritiene che le braci della sigaretta non spenta nella stanza 605 abbiano innescato inizialmente il fuoco sulle lenzuola e successivamente una bombola d’ossigeno. Quest’ultima è esplosa, come dimostrato dai frammenti di lamiera combusta rinvenuti dagli investigatori. I segni di una grande fiammata sul soffitto della camera sono chiari. Il fumo nero e tossico si è quindi propagato dal primo piano in su, causando la morte anche di una donna di 75 anni, una di 84 anni, una di 85 anni e di un uomo di 73 anni di origine egiziana.
Fortunatamente, grazie all’attivazione di un programma speciale per situazioni di grande emergenza, l’allarme è stato segnalato intorno all’1:30 di notte e i soccorsi sono stati straordinariamente tempestivi. Più di 80 persone sono state evacuate e salvate da questa terribile tragedia. Tuttavia, i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile l’intera struttura, non solo la parte interessata dall’incendio. I sistemi antincendio nelle due ali della residenza per anziani, infatti, non funzionavano adeguatamente, un problema che era già stato segnalato più volte in passato.